Cosa c’è di vero nella storia della bambina cristiana affidata a una famiglia musulmana nel Regno Unito
Le autorità del comune di Tower Hamlets dicono che sulla vicenda, ripresa e strumentalizzata da alcuni quotidiani italiani, sono circolate molte inesattezze
Nei giorni scorsi diversi quotidiani italiani e internazionali hanno riportato la storia di una bambina cristiana affidata a una famiglia musulmana – radicale e praticante – nel Regno Unito. La minore, di appena cinque anni, sarebbe stata spinta a imparare l’arabo, privata della sua collana con il crocifisso e della possibilità di mangiare carne di maiale.
La notizia è stata pubblicata il 28 agosto dal quotidiano britannico The Times, che scriveva di aver avuto accesso a un rapporto riservato delle autorità locali e citava la denuncia di un amico della madre della bambina. Nel rapporto, un supervisore dei servizi sociali scriveva che la bambina piangeva a chiedeva di essere allontanata dalla famiglia che “non parla l’inglese”.
Il Times ha scritto che si trattava di una bambina bianca e cristiana, che negli ultimi sei mesi era stata data in affidamento a due diverse famiglie musulmane residenti a Londra.
Dopo la pubblicazione dell’articolo, nel Regno Unito sono nate diverse polemiche, riprese dalla stampa italiana. Intanto, il 30 agosto la giudice minorile Khatun Sapnara ha deciso che la bambina sia affidata alla nonna materna.
La storia veniva riportata come lo scontro culturale tra la famiglia musulmana – che voleva “annullare” l’identità cristiana della bambina – e la famiglia della bambina – che voleva preservarne l’identità cristiana.
Tuttavia, come hanno precisato il 30 agosto le autorità del comune di Tower Hamlets, nella periferia di Londra, sulla vicenda sono circolate molte inesattezze:
• La bambina è stata affidata a una famiglia di etnia mista che parla inglese. Non sarebbe quindi confermata la notizia per cui gli affidatari non parlassero la stessa lingua della minore.
• Il comune di Tower Hamlets ha chiarito che si trattava di un affido temporaneo. Un portavoce dell’amministrazione ha detto che le autorità vorrebbero fornire ulteriori informazioni ma non possono farlo a causa della delicatezza del tema, che riguarda una minorenne in affidamento.
• Il portavoce ha aggiunto che le autorità lavorano sempre al fine di affidare i bambini a membri della loro famiglia. Infatti, l’affidamento alla nonna materna era stato chiesto proprio dal comune. Una precedente richiesta simile, avanzata dalla madre della bambina, era stata rigettata perché non era stata condotta alcuna valutazione sull’adeguatezza della nonna a prendersi cura della bambina.
• Dalla sentenza della giudice Sapnara, si apprende che i nonni della bambina hanno origini musulmane, sebbene non siano praticanti. La madre della minore sostiene che abbiano invece “un’eredità cristiana”.
La notizia è stata quinti strumentalizzata per sostenere opinioni anti-islamiche e xenofobe. Miqdaad Versi, assistente del segretariato generale del Muslim Council britannico, ha fatto notare su Twitter che nel Regno Unito sono molto più numerosi i casi di bambini musulmani affidati alle famiglie cristiane, e che queste storie non finiscono in prima pagina.
The Times doubles down on its appalling hypocrisy in yet another front page. What about 100s of Muslim children fostered with Christians? pic.twitter.com/1CpjMXvLk2
— Miqdaad Versi (@miqdaad) 28 agosto 2017