Gli Stati Uniti di Trump chiudono le porte ai rifugiati siriani e iracheni
L'ordine esecutivo firmato dal presidente il 27 gennaio 2017 sospende gli ingressi e impone severe limitazioni al rilascio dei visti
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato venerdì 27 gennaio 2017 un ordine esecutivo che vieta l’ingresso nel paese a rifugiati e immigrati provenienti da alcuni paesi a maggioranza musulmana.
La nuove misure sono volte, nelle intenzioni della Casa Bianca, a “proteggere il popolo americano dagli attacchi terroristici da parte di cittadini stranieri ammessi negli Stati Uniti”.
• La sezione tre dell’ordine esecutivo sospende il rilascio di visti ai cittadini di determinati paesi.
• La sezione cinque sospende il programma di ammissione dei rifugiati negli Stati Uniti per un periodo di 120 giorni.
• Quando il programma riprenderà, la precedenza sarà data alle domande di asilo inoltrate da individui appartenenti a minoranze confessionali nel proprio paese e a rischio di persecuzione religiosa (sezione 5b).
• L’ordine esecutivo fissa a 50mila il numero massimo di ingressi di rifugiati consentiti per l’anno 2017.
Diverse fonti di informazione hanno letto in queste misure la volontà – non esplicitata nel testo – di limitare in particolare l’ingresso di rifugiati e migranti musulmani provenienti da alcuni paesi di Medio Oriente e Nord Africa.
Secondo alcuni osservatori, questo renderebbe l’ordine esecutivo firmato dal presidente contrario al principio di non discriminazione su base religiosa previsto dalla costituzione americana.
Benché l’amministrazione Trump insista che le nuove norme non siano affatto rivolte contro una confessione in particolare, il presidente ha dichiarato durante un’intervista che il suo obiettivo è quello di aiutare i cristiani perseguitati di Medio Oriente e Nord Africa.
Secondo il nuovo inquilino della Casa Bianca, infatti, la minoranza cristiana è stata la principale vittima dell’estremismo islamico.
“A dire il vero sono stati perseguitati tutti, hanno decapitato chiunque, ma soprattutto i cristiani”, ha detto Trump, nonostante nella realtà la stragrande maggioranza delle vittime del sedicente Stato islamico siano gli stessi musulmani.
Di fatto, per i rifugiati di fede musulmana in fuga dai conflitti in paesi come Siria, Iraq, Libia, Yemen Sudan e Somalia non sarà più possibile a tempo indeterminato entrare negli Stati Uniti, mentre il numero massimo di accessi consentiti viene più che dimezzato rispetto ai 117mila del 2016.
Non solo, i cittadini di questi paesi – cui si aggiunge l’Iran – non potranno per almeno 90 giorni ottenere visti d’ingresso.
Non è chiaro se quanti sono già in possesso di permessi di soggiorno ma si trovano attualmente al di fuori del territorio statunitense potranno essere riammessi nel paese.
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