Gli Stati Uniti hanno accusato la Russia di barbarie in Siria
In una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite Samantha Power ha detto che la Russia mente ripetutamente circa la sua condotta in Siria
L’ambasciatrice degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite, Samantha Power, ha accusato la Russia di “barbarie” per il bombardamento della città siriana di Aleppo.
In una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, convocato ieri 25 settembre, Samantha Power ha detto infatti che la Russia ha mentito ripetutamente al Consiglio circa la sua condotta in Siria.
Secondo l’alta diplomatica, la Russia e il regime siriano sono responsabili di aver “devastato ciò che resta di una iconica città del Medio Oriente”.
La Russia dal canto suo ha detto che le forze siriane stanno cercando di rimuovere i terroristi da Aleppo, cercando di danneggiare il minor numero di civili.
La città settentrionale di Aleppo è diventata un campo di battaglia chiave nella sanguinosa guerra civile siriana iniziata ormai cinque anni fa.
Samantha Power ha detto inoltre che la Russia, che sta sostenendo il regime del presidente siriano Bashar al-Assad, ha “avuto a lungo il potere di fermare questa sofferenza”, accusando Mosca e Damasco di bombardare continuamente ospedali e altre strutture di primo soccorso.
Diversi rappresentanti alla riunione hanno suggerito che la Russia potrebbe aver commesso un crimine di guerra per il bombardamento di un convoglio umanitario nei pressi di Aleppo.
La Russia ha negato di aver compiuto l’attacco, che ha distrutto 18 camion di aiuti sui 31 presenti.
Intanto l’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, Staffan de Mistura, ha detto che almeno 213 civili sono stati uccisi da quando è iniziata l’ultima offensiva dopo il cessate il fuoco, molti dei quali sono donne e bambini. Ha detto che il conflitto ha raggiunto “nuove vette di orrore”.
Sono circa 275.000 le persone intrappolate nella città assediata di Aleppo. Il corridoio umanitario attraverso cui era possibile scappare dalla città è stato bloccato dai ribelli.
De Mistura ha chiesto inoltre al Consiglio di sicurezza di raccomandare pause settimanali di 48 ore dai combattimenti per garantire che gli operatori umanitari delle Nazioni Unite possano raggiungere Aleppo.
L’ambasciatore britannico ha in seguito accusato il regime siriano di una “sete di sangue malata contro il suo popolo”.