Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 08:08
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

L’agenzia per l’immigrazione USA ha eliminato la frase “Gli Stati Uniti sono una nazione di immigrati” dai documenti ufficiali

Immagine di copertina
Jewel SAMAD/AFP

L'agenzia non governativa USCIS ha deciso di rimuovere dalla sua missione aziendale la storica espressione, citata da molti presidenti nei discorsi ufficiali

Gli Stati Uniti non saranno più descritti come “nazione di immigrati” dal sito internet e dai documenti ufficiali dell’agenzia, eliminando così un’espressione che ha profonde radici nella storia e nella cultura americana.

Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

Giovedì 22 febbraio 2018 l’agenzia governativa statunitense USCIS, che si occupa di concedere la cittadinanza a chi chiede di diventare cittadino americano, ha annunciato la sostanziale modifica della sua missione aziendale.

Gli Stati Uniti sono stati descritti come “nazione di immigrati” nei discorsi ufficiali degli ex presidenti americani Harry Truman, Gerald Ford, Jimmy Carter, Bill Clinton, George W. Bush e Obama.

L’espressione è stata citata anche dall’attuale presidente Donald Trump durante l’esposizione del provvedimento che vietava l’ingresso negli Stati Uniti ai cittadini di alcuni paesi a maggioranza musulmana, il cosiddetto “Muslim Ban“.

Originariamente, la descrizione degli scopi dell’agenzia governativa appariva così:

“La USCIS garantisce la promessa dell’America come nazione di immigrati, fornendo informazioni accurate ed utili ai clienti, concedendo benefit legati all’immigrazione e alla cittadinanza, promuovendo la consapevolezza e la comprensione della cittadinanza e assicurando l’integrità del nostro sistema di immigrazione”.

La nuova descrizione, già operativa, recita invece:

“La U.S. Citizenship and Immigration Services amministra il sistema di immigrazione legale della nazione, salvaguardando la sua integrità e la sua promessa pronunciandosi in modo efficiente ed equo sulle richieste per i benefit sull’immigrazione e proteggendo gli americani, la patria ed” onorando i nostri valori”.

La modifica è stata annunciata dal direttore della USCIS L. Francis Cissna, che ha sottolinea l’importanza dell’eliminazione della parola “clienti” dalla vecchia descrizione:

“L’uso del termine porta all’erronea convinzione che chi serviamo fondamentalmente siano i richiedenti, e non gli americani” ha scritto il direttore.

Operazioni di questo tipo non sono banali esercizi retorici, ma trasmettono con chiarezza determinati messaggi. La modifica si inserisce infatti in una più ampia serie di operazioni volte a raccogliere consensi tra la base dei sostenitori di Trump.

Contestualmente infatti è stato modificato anche il nome di un programma rivolto all’insegnamento dell’inglese e dell’educazione civica ai migranti, il “Citizenship and Integration Grant Program”, che di chiama adesso “Citizenship and Assimilation Grant Program”.

La scelta di sostituire il termine “integrazione” con “assimilazione” fa trasparire il messaggio che realizzare l’integrazione spetti non allo stato ma agli immigrati, che devono adattarsi al contesto.

Allo stesso modo, le espressioni “proteggere la patria” e “onorare i nostri valori” inserite nella nuova missione aziendale della USCIS alimentano la retorica del “noi contro loro” particolarmente amata dal presidente Trump, contribuendo a dare degli Stati Uniti un’immagine sempre più ostile allo straniero.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Ecco come gli Usa
possono hackerare
il tuo telefono grazie a un accordo
con un’azienda israeliana
Esteri / Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Dall’Aia mandati di arresto per Netanyahu, Gallant e al Masri: "Crimini di guerra e contro l'umanità". Raid israeliano nel nord di Gaza: almeno 60 morti, la maggior parte sono donne e bambini
Ambiente / Cop29, i negoziati continuano ma i Paesi in via di sviluppo avvertono: “Non meno di mille miliardi di dollari”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Ecco come gli Usa
possono hackerare
il tuo telefono grazie a un accordo
con un’azienda israeliana
Esteri / Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Dall’Aia mandati di arresto per Netanyahu, Gallant e al Masri: "Crimini di guerra e contro l'umanità". Raid israeliano nel nord di Gaza: almeno 60 morti, la maggior parte sono donne e bambini
Ambiente / Cop29, i negoziati continuano ma i Paesi in via di sviluppo avvertono: “Non meno di mille miliardi di dollari”
Esteri / Ucraina: Biden sconfessa
se stesso
e invia a Kiev
anche
le mine antiuomo
Esteri / Gaza, al-Jazeera: “21 morti negli ultimi raid di Israele". Libano: 6 vittime negli attacchi dell'Idf
Esteri / Otto razzi colpiscono una base italiana dell’Unifil in Libano: nessun militare ferito
Esteri / Gli Usa vogliono obbligare Google a vendere il browser internet Chrome
Esteri / L’Ucraina bombarda per la prima volta la Russia con i missili a lungo raggio ricevuti dagli Usa
Esteri / Mar Baltico: danneggiati cavi Internet sottomarini tra Finlandia, Germania, Svezia e Lituania. Berlino: “Sabotaggio”
Esteri / Putin aggiorna la dottrina nucleare della Russia: “Possibile risposta atomica al lancio di aerei, missili o droni” contro il territorio russo