Cosa si chiedono gli utenti di internet sui candidati alla Casa Bianca
In seguito al primo confronto tra i candidati a presidente degli Stati Uniti, Google ha reso noto quali sono le principali domande poste dagli utenti su di loro
Il giorno dopo il primo dei dibattiti tra i candidati alla Casa Bianca, Google, attraverso il suo servizio Google Trends che monitora le principali tendenze della rete, ha reso noto quali sono state le domande più frequenti da parte degli utenti di internet sui candidati alla presidenza degli Stati Uniti.
Oltre alle domande più ricercate riguardo i due candidati principali, la democratica Hillary Clinton e il repubblicano Donald Trump, Google ha pubblicato anche i dati riguardanti i due principali candidati esclusi dal dibattito, il libertario Gary Johnson e la verde Jill Stein.
Le domande più frequenti su Hillary Clinton
Su Hillary Clinton, la domanda più ricercata è stata “Chi ha vinto, Clinton o Trump?”. Una domanda dunque estremamente legata all’esito del dibattito del 26 settembre 2016 svoltosi all’Hofstra University di Hempstead, nello stato di New York.
A seguire, le altre domande sono state “Cosa fa il padre di Hillary Clinton?” e “Quali email ha cancellato Hillary Clinton?”, quest’ultima in riferimento allo scandalo sulla cancellazione delle mail che ha coinvolto l’ex senatrice di New York.
La quarta domanda più cercata sulla candidata democratica è stata “Hillary Clinton è ancora Segretario di stato?”, a testimonianza che molti in giro per il mondo la ricordano ancora mentre ricopriva l’importante ruolo ricoperto nell’amministrazione di Obama ma non sono pienamente al corrente che nel secondo mandato dell’attuale presidente degli Stati Uniti è stata sostituita da John Kerry.
L’ultima domanda, probabilmente riferita strettamente al dibattito, è stata “Come sta andando Hillary Clinton?”.
Le domande più frequenti su Donald Trump
La domanda più frequente su Donald Trump, invece, è stata “Trump ha sostenuto la guerra in Iraq?”, seguita da “Chi ha vinto il dibattito Clinton – Trump?”, presente anche tra quelle poste più spesso su Hillary Clinton.
In terza posizione, “Quanti soldi ha prestato il padre di Donald Trump al figlio?”, seguita da “Come sta andando Trump?”, strettamente legata al dibattito e da “L’ICE ha dato l’endorsement a Trump?”.
L’ICE è l’Immigration and Customs Enforcement, ovvero l’agenzia federale statunitense con il compito di monitorare le frontiere del paese, e numerose testate avevano pubblicato l’errata notizia che questa avesse dato l’endorsement a Donald Trump.
Ovviamente una struttura federale non può dare un sostegno ufficiale a uno dei due candidati, ma questo errore si spiega col fatto che il National Immigration and Customs Enforcement Council, ovvero un’organizzazione dal nome molto simile all’ICE di cui fanno parte circa 5mila agenti di frontiera, ha dato l’endorsement a Donald Trump.
Come possiamo vedere, in entrambi i casi sono stati posti numerosi quesiti sulla loro performance durante il dibattito e sulle origini della loro ricchezza.
Oltre ai due maggiori candidati, Google ha reso note le domande più frequenti su due candidati che non hanno preso parte al dibattito.
Le domande più frequenti su Gary Johnson
Proprio l’esclusione dal faccia a faccia è stato il tema principale delle ricerche sul libertario Gary Johnson, con “Perché Gary Johnson non è al dibattito?”. In seconda posizione, “Gary Johnson è ancora in corsa per le elezioni?”, seguita da “Come posso votare Gary Johnson nei sondaggi?”, “Gary Johnson è un democratico?” e “Dov’è Gary Johnson?”, probabilmente in riferimento al dibattito.
Le domande più frequenti su Jill Stein
Sulla verde Jill Stein, la domanda più frequente è stata “Come posso votare Jill Stein?”, seguita da “Jill Stein è sulla scheda elettorale in tutti e 50 gli stati?”, “Chi è Jill Stein?”, “Perché votare per Jill Stein?” e “Può essere eletta Jill Stein?”.
I temi politici più ricercati il giorno del primo dibattito presidenziale
Google ha reso inoltre noto quali sono stati i cinque temi politici più ricercati nella giornata del primo dibattito presidenziale, il 26 settembre. La parola chiave più frequente è stata “Isis”, seguita da “aborto”, “immigrazione”, “controllo delle armi” e “polizia”.