Sri Lanka: si temono nuovi attacchi in occasione del venerdì di preghiera
Sri Lanka rischio nuovi attacchi – Nel giorno di preghiera del venerdì, la più importante per i musulmani, in Sri Lanka si temono nuovi attentati.
La capitale Colombo è stata letteralmente blindata da un massiccio dispiegamento di forze di sicurezza. Anche le chiese, soprattutto quella di Sant’Antonio – oggetto di uno degli attentati – è sotto stretto controllo.
Inoltre il governo ha invitato i cittadini a non recarsi nei luoghi di preghiera ma restare a casa, evitando il momento di preghiera comune del venerdì. Giovedì 25 aprile, lo stesso governo dello Sri Lanka ha anche annunciato di sospendere l’ingresso ai cittadini di 39 paesi che siano sprovvisti di visto.
Dopo il sanguinoso attentato di Pasqua, alcuni paesi avevano invitato i viaggiatori a non recarsi nel paese asiatico, per timore di nuovi attentati. L’ambasciata degli Stati Uniti e la Gran Bretagna avevano già messo in guardia i propri cittadini.
Anche l’ufficio antiterrorismo di Israele domenica ha invitato i cittadini ad evitare i viaggi nel Paese. A distanza di qualche giorno anche l’Australia avverte che: ” I terroristi potrebbero compiere altri attacchi in Sri Lanka”.
Sul sito del governo australiano infatti, è apparso un avviso che sostiene: “gli attacchi potrebbero essere indiscriminati, compresi in luoghi visitati dagli stranieri” e, pertanto, consiglia ai propri concittadini di “rivedere la necessità di recarsi” nel Paese.
Il bilancio dei morti dell’attacco del 21 aprile è stato rivisto e ha registrato meno vittime di quanto si pensasse. Il numero di vittime sarebbe infatti 253 e non più di 320 com’era stato annunciato inizialmente.
Le autorità dello Sri Lanka hanno confermato che uno dei leader degli attacchi di Pasqua è morto durante l’attentato nell’hotel Shangri-La a Colombo.
Uno dei kamikaze, deceduto anche lui per l’esplosione, era già stato fermato e arrestato in precedenza ma poi rilasciato.
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