Sri Lanka, trovati 15 cadaveri in una base di sospetti militanti islamisti
In Sri Lanka, i militari dell’esercito hanno rinvenuto i cadaveri di 15 persone, tra cui 6 bambini, in un’area oggetto di un violento scontro a fuoco con alcuni sospetti militanti islamisti.
L’esercito aveva fatto irruzione in un’area di Sainthamaruthu, a sud di Batticaloa, nella serata di venerdì 26 aprile, sequestrando materiale per produrre bombe.
L’operazione è avvenuta nell’ambito delle indagini sugli attentati in chiese e hotel (rivendicati dall’Isis) che, il giorno di Pasqua, hanno insanguinato il paese, provocando la morte di 253 persone.
Nel corso dell’irruzione delle forze armate sono morte cinque persone, tra cui quattro sospetti militanti islamisti e un civile. Poi, nella mattinata di sabato 27 aprile, il ritrovamento dei 15 cadaveri, 12 all’interno dell’edificio e tre all’esterno.
Fonti della polizia hanno riferito che le vittime potrebbero essersi fatte saltare in area prima dell’irruzione dei militari. Due feriti, una donna e un bambino, sono stati trasportati in ospedale.
Nell’edificio, che si trova circa 300 chilometri ad est della capitale Colombo, sono state trovate 150 barre di gelatina esplosiva e centomila cuscinetti a sfera, da utilizzare probabilmente nelle bombe, e poi ancora uniformi dell’Isis, bandiere, un drone per le foto.
Negli ultimi giorni le forze di sicurezza dello Sri Lanka stanno dando la caccia a sospetti legati agli attentatori kamikaze, affiliati all’Isis, che si presume abbiano accesso a esplosivi per compiere nuove stragi nell’isola.
La capitale Colombo è stata letteralmente blindata da un massiccio dispiegamento di forze di sicurezza. Anche le chiese, soprattutto quella di Sant’Antonio – oggetto di uno degli attentati – è sotto stretto controllo.