Sri Lanka, la testimonianza di un turista italiano: “C’è il coprifuoco, non si può uscire dall’hotel”
“Non possiamo uscire: qui c’è il coprifuoco, le autorità vogliono avere la certezza di aver messo tutto il Paese in sicurezza”. Lo ha riferito all’Ansa Roberto Mariotti, 46 anni, avvocato di Firenze, che attualmente si trova in vacanza in Sri Lanka insieme alla sua fidanzata. • Pasqua di sangue in Sri Lanka: diversi attentati in chiese e hotel, quasi 200 i morti
La notizia del tragico attentato, che ha causato la morte di quasi 200 persone in questa domenica di Pasqua, è arrivata loro dall’Italia, quando i genitori di entrambi si sono fatti vivi per conoscere le loro condizioni di salute.
“Eravamo in pullman, stavamo andando verso una struttura turistica sul mare, dove ora siamo arrivati e da dove, almeno fino a domani alle 6.00, ci hanno detto, non potremo muoverci”.
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“Non nego che siamo un po’ scossi, ma davvero non sapevamo niente”, aggiunge Roberto. La coppia è partita una settimana fa e il loro rientro è previsto per il 26 aprile. La prima tappa prevedeva qualche giorno di trekking in montagna, e da oggi un po’ di mare.
“A Colombo dovevamo andare tra qualche giorno, ma ora non so se ci riusciremo”, aggiunge Roberto che si è già messo in contatto con la Farnesina per segnalare la loro nuova posizione.
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L’altra testimonianza
“Siamo chiusi in albergo per il coprifuoco che ci sarà fino alle 6 di domattina. Poi, una volta cessato, ci allontaneremo al più presto da Colombo. Siamo spaventati”. Lo ha detto Giusi Bortone, medico originario di Camerota (Salerno) ma residente a Parma, arrivata proprio oggi a Colombo per una vacanza.
“Siamo arrivati alle 10 – dice al telefono – e mentre stavamo ritirando i bagagli un ragazzo ci ha informato delle esplosioni. Poi abbiamo visto le immagini dei tg in aeroporto”.