Stati Uniti, sparatoria in un liceo del Maryland: feriti due studenti, morto l’assalitore
Ad aprire il fuoco è stato uno studente armato
In un liceo del Maryland, negli Stati Uniti, è avvenuta una sparatoria.
Ad aprire il fuoco è stato uno studente, che è morto, mentre altri due studenti sono rimasti feriti.
Lo sceriffo della contea di St Mary’s, Tim Cameron, ha riferito in conferenza stampa che lo studente armato e un ufficiale della polizia hanno entrambi sparato un colpo e che non è ancora chiaro se è stato il proiettile dell’ufficiale a uccidere l’attentatore.
Una portavoce dello sceriffo della contea di St. Mary’s ha confermato al Washington Post che i poliziotti sono intervenuti dopo una chiamata che li informava della sparatoria alla Great Mills High School. Non si conoscono ancora dettagli sulla vicenda.
There has been an incident at Great Mills High School. Parents please DO NOT respond to the school. Report to Leonardtown High School
— St. Mary’s Sheriff (@firstsheriff) 20 marzo 2018
Secondo le autorità la situazione è “sotto controllo” e l’edificio è stato isolato.
L’ennesima sparatoria arriva a meno di una settimana di distanza dalla manifestazione contro la violenza del 14 marzo 2018, a cui hanno partecipato decine di migliaia di studenti statunitensi.
Le iniziative svoltesi in tutti gli Stati Uniti sono state organizzate nel ricordo delle 17 vittime della strage avvenuta nella Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, in Florida, il 14 febbraio 2018, ad opera dell’ex studente 19enne dell’istituto Nikolas Cruz.
Gli slogan scanditi ad alta voce e scritti sui cartelli in mano ai manifestanti erano “Basta silenzio” e “Vogliamo cambiare”.
Il movimento #ENOUGH National School Walkout è nato allo scopo di spingere i legislatori federali e statali ad aumentare i controlli sulla proprietà e sulla vendita di armi da fuoco.
Controlli a cui si oppone fermamente la National Rifle Association (NRA), la potente lobby che difende i diritti che riguardano l’uso e il commercio delle armi.
La protesta è iniziata alle 10 di mattina ora locale in ciascun fuso orario per una durata di 17 minuti, come il numero delle vittime della strage di Parkland.
Se la maggior parte delle scuole hanno dato pieno appoggio alla manifestazione, ce ne sono state alcune che hanno minacciato di prendere provvedimenti disciplinari nei confronti di chi vi avesse scioperato.
Questo non è servito a fermare la protesta degli studenti che hanno in ogni caso lasciato le aule nel pieno delle lezioni.
A Parkland migliaia di studenti della Stoneman Douglas si sono riversati sul campo da football della scuola, tra gli applausi delle famiglie e dei simpatizzanti, affollati al di là delle recinzioni dell’istituto.
Su invito del preside Ty Thompson, gli studenti si sono stretti in un immenso abbraccio di gruppo mentre urlavano “Vogliamo cambiare!”
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