Spagna, rilasciato “il branco di lupi” condannato per aver abusato sessualmente di una ragazza
Gli uomini erano stati condannati per abuso sessuale e non per stupro perché nei video dell'aggressione la ragazza aveva un atteggiamento "passivo o neutrale"
I 5 uomini condannati dalla Corte spagnola della regione di Navarra a 9 anni di prigione per aver abusato sessualmente di una ragazza durante la festa di San Fermin, a Pamplona, a luglio 2016, sono stati messi in libertà provvisoria.
La richiesta era stata presentata dagli avvocati degli accusati e gli stessi magistrati del tribunale di Navarra che hanno condannato gli uomini ad aprile hanno votato due a uno per liberare gli uomini dietro il pagamento di una cauzione di 6mila euro.
Il tribunale ha deciso che i 5 non sono a rischio di fuga ed è improbabili che compiano nuovamente lo stesso crimine, secondo quanto riferisce il quotidiano spagnolo El Pais.
Gli uomini dovranno anche fare rapporto alla corte 3 volte alla settimana e consegnare i loro passaporti, oltre a non poter comunicare con la vittima.
Ad aprile la corte di Navarra ha condannato 5 uomini per aver abusato sessualmente di una ragazza durante la festa di San Fermin, a Pamplona, a luglio 2016. La Corte aveva rifiutato l’accusa di stupro perché nei video dell’aggressione la ragazza aveva un atteggiamento “passivo o neutrale”. La violenza era stata registrata da uno degli aggressori.
Nella giurisprudenza spagnola vi è differenza tra l’abuso sessuale e lo stupro: il primo caso non prevede violenza o intimidazione.
I condannati, in custodia dal 2016, devono anche pagare alla ragazza 50 mila euro di risarcimento. La procura aveva chiesto più di 20 anni di carcere.
Sia gli avvocati della vittima che degli accusati hanno fatto sapere che ricorreranno in appello contro il verdetto.
Nel paese sono scoppiate le proteste in diverse città a seguito della sentenza.
“È una violenza sessuale, non un abuso”, hanno detto i dimostranti fuori dalla corte. Alcuni di loro indossavano dei guanti rossi in segno di protesta.
Le proteste contro il verdetto si sono svolte nelle città di Madrid, Barcellona, Siviglia, Alicante e in altre 12 in diverse località della Spagna.
I 5 imputati, tra i 26 e ai 29 anni e originari di Siviglia, e la vittima, di Madrid, non erano presenti alla lettura della sentenza.
Il processo è durato 5 mesi ed è stato condotto a porte chiuse per proteggere l’identità della vittima.
Nei video esaminati dalla Corte si vedono i 5 uomini mentre girano tra la folla presente alla festa. Due di loro portano la ragazza per mano in un seminterrato.
Gli uomini circondano la vittima, le tolgono i vestiti e hanno con lei un rapporto sessuale non protetto. Questo è quanto è stato dichiarato dalla polizia in un comunicato ufficiale.
Alcuni di loro hanno ripreso l’atto sessuale con i loro cellulari e uno ha postato il messaggio sul gruppo WhatsApp chiamato La manada (Branco di lupi) per festeggiare ciò che avevano fatto e promettendo di condividere presto altri video.
Uno degli accusati, Manuel Guerrero, è un poliziotto della Guardia Civil ed è stato anche multato per aver rubato il telefono alla ragazza dopo l’aggressione.
La vittima ha mantenuto un atteggiamento “passivo o neutrale” nelle scene, restando con gli occhi chiusi per tutto il tempo, secondo le dichiarazioni della polizia.
La ragazza era stata ritrovata sconvolta da una coppia nella strada vicina alla scena della violenza.
La vittima ha detto ai giudici di essere seguita da uno psicologo a causa del trauma persistente.
Alcuni degli uomini condannati erano presenti anche in altri video in cui avrebbero abusato di un’altra donna in stato di incoscienza.
Il processo ha generato molte polemiche in Spagna sin dai primi momenti: era spesso sembrato che sotto esame ci fosse la giovane piuttosto che i suoi assalitori.
Inoltre ha fatto molto discutere il fatto che una delle prove ammesse dai giudici sia il rapporto di un investigatore privato, assunto dalla difesa, nel quale si sostiene che la ragazza non aveva subito nessun trauma dal momento che in alcune immagini sorrideva con gli amici.
Nella serata di oggi, 26 aprile 2018, sono attese altre proteste davanti al ministero della Giustizia della città di Madrid.