Stop alle ricerche del personale a bordo del sottomarino argentino scomparso
L'AARA San Juan era scomparso lo scorso 15 novembre nell'Atlantico del sud con 44 persone a bordo. Tra loro c'era anche il primo ufficiale donna argentino, la trentacinquenne Eliana Krawzyck
La Marina argentina ha interrotto le operazioni di soccorso del personale del sottomarino AARA San Juan, scomparso lo scorso 15 novembre nell’Atlantico del sud con 44 persone a bordo. Tra loro c’era anche il primo ufficiale donna argentino, la trentacinquenne Eliana Krawzyck.
Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come
“Nonostante l’entità degli sforzi compiuti, non è stato possibile localizzare il sottomarino”, ha detto il portavoce della Marina Enrique Balbi.
Nessuna speranza di ritrovare superstiti; stando alle parole di Barbi riportate dalla BBC, la ricerca “ha già superato il doppio del tempo previsto dai protocolli internazionali per salvare l’equipaggio di un sottomarino.”
Nonostante questo, i tentativi per individuare il relitto dell’AARA San Juan continueranno, anche se fino a oggi “non è stata trovata alcuna prova del naufragio nell’area esplorata, né si è segnalato alcun contatto con il sottomarino o le sue scialuppe di salvataggio.”
La Marina argentina ha perso il contatto radio con l’AARA San Juan mercoledì 15 novembre 2017, ossia quando è stata registrata l’ultima trasmissione programmata. Il sottomarino si trovava in viaggio dal porto di Ushuaia alla base navale di Mar del Plata, 400 chilometri a sud di Buenos Aires.
Pochi giorni fa la Marina aveva confermato che tre ore dopo l’ultimo contatto, avvenuto alle 10:31 ora locale del 15 novembre scorso, era stata registrata una forte esplosione nei pressi dell’ultima posizione confermata del sottomarino
Inizialmente Enrique Balbi si era limitato a fare riferimento a una “anomalia idro-acustica, un rumore” proveniente dal sottomarino.
Durante una conferenza stampa il portavoce aveva spiegato che il rumore sarebbe stato rilevato il 15 novembre, intorno alle 11 del mattino ora locale, circa 30 miglia a nord dal punto dal quale il San Juan si era messo in contatto per l’ultima volta con il comando della Marina, quattro ore prima.
Nelle operazioni di ricerca è stato setacciato l’80 per cento della superficie del mare in cui si riteneva che il sottomarino potesse essere scomparso, impiegando numerosi mezzi, tra cui aerei e navi provviste di sonar.
L’area di ricerca si estende per oltre 300 chilometri, 430 chilometri al largo della costa meridionale della provincia di Chubut.