Sophia, il robot in grado di emulare le espressioni e il parlato di una persona
Nell'ambito del Web Summit a Lisbona, la compagnia di Hong Kong Hanson Robotics ha presentato la macchina più avanzata nel campo dell'intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale, ovvero l’area dell’informatica che riguarda lo sviluppo di macchine che possano comportarsi in modo sempre più simile all’uomo e svolgere specifiche mansioni, è un campo su cui l’industria sta investendo moltissimo, e che nel prossimo futuro coinvolgerà sempre più campi.
Come riporta infatti un rapporto del World Economic Forum di gennaio 2016, l’intelligenza artificiale sposterà 7 milioni di posti di lavoro e creerà 2 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2020.
Secondo Ben Goertzel, ricercatore e imprenditore in questo ambito presso la Hanson Robotics, che è recentemente intervenuto al Web Summit di Lisbona, i robot dalle sembianze umane supereranno addirittura l’intelligenza umana, e aiuteranno l’umanità a liberarsi dal lavoro.
Goertzel sembra molto ottimista al riguardo: “Le risorse saranno abbondanti per tutti gli esseri umani, il lavoro sarà inutile e ci sarà un reddito di base universale, cosicché tutte le gerarchie di stato scompariranno e gli esseri umani saranno liberi di dedicarsi a un’esistenza più ricca di significato”.
Se quel futuro è ancora molto lontano, Goertzel sostiene che il primo passo è far sì che i robot umanoidi siano in grado di comprendere e interagire con gli esseri umani, prima di passare poi a svolgere mansioni inizialmente banali e infine sempre più importanti.
Per dare un’idea di quello che ci aspetta, Goertzel ha presentato Sophia, “una” robot di ultima generazione prodotta dalla sua compagnia con sede a Hong Kong.
Sophia è un robot dal volto di donna in grado di parlare e muoversi per assumere diverse espressioni, oltre a essere fornita di braccia e torso, seppur non ancora di gambe.
Il robot si è presentato dicendo ai due uomini che l’hanno introdotta sul palco di Lisbona: “Oh, ciao Mike e Ben, sono Sophia, l’ultimo robot della Hanson Robotics. Sono così felice di essere qui in occasione del Web Summit di Lisbona!”.
La personalità e l’aspetto di Sofia sono vagamente basate su una combinazione tra la moglie di David Hanson, il fondatore di Hanson Robotics, e dell’attrice Audrey Hepburn, e il suo volto è fatto di “Frubber“, una pelle che imita la muscolatura umana reale e simula espressioni realistiche e tratti del viso, facendo sì che possa sorridere, muovere gli occhi, la bocca e l’intera testa.
Il software che invece ne costituisce la “rete neurale” permette al robot di mantenere il contatto visivo, riconoscere i volti, processare e comprendere un discorso e tenere conversazioni relativamente naturali.
Durante la presentazione, Goertzel ha anche chiesto a Sophia se si sentisse mai triste, ottenendo questa risposta: “Ho un sacco di emozioni, ma la mia emozione di default è essere felice. Posso anche essere triste o arrabbiata. Sono in grado di emulare praticamente tutte le emozioni umane”.
In questo video, la presentazione del robot com’è avvenuta sul palco del Web Summit di Lisbona: