Il soldato nordcoreano fuggito in Corea del Sud è stato colpito 5 volte ed è in condizioni critiche
Il soldato è stato sottoposto a diverse operazioni chirurgiche e cinque proiettili sono stati estratti dal suo corpo, secondo l'esercito della Corea del Sud
Il soldato nordcoreano che ha disertato ed è fuggito in Corea del Sud attraversando la Joint Security Area (Jsa) lunedì 13 novembre 2017 è stato colpito almeno cinque volte e si trova in condizioni critiche. I medici lo hanno sottoposto a diverse operazioni chirurgiche, ma pensano di poter riuscire a salvarlo. Lo ha riferito l’esercito sudcoreano martedì 14 novembre, fornendo ulteriori dettagli sulle condizioni dell’uomo e sul suo tentativo di fuga.
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La Joint Security Area (Jsa) si trova nella zona demilitarizzata e supersorvegliata che taglia in due la penisola coreana. Il soldato ha disertato lunedì 13 novembre nel posto di guardia del villaggio di Panmunjom, luogo dove venne firmato l’armistizio della guerra di Corea durata dal 1950 al 1953.
Il militare ha guidato fino al confine e poi è stato costretto a proseguire a piedi dopo un problema alla ruota.
Secondo l’esercito di Seul, è stato ferito da colpi di arma da fuoco esplosi dai commilitoni nordcoreani durante la fuga.
I soldati nordcoreani gli hanno sparato 40 volte, ma lui è riuscito a passare ed è stato trovato sotto un mucchio di foglie. L’uomo è stato soccorso e portato in ospedale.
“Fino a stamattina, sappiamo che non è cosciente e non è in grado di respirare da solo. Ma la sua vita può essere salvata”, ha detto l’ufficiale militare Suh Uk ai parlamentari sudcoreani, secondo quanto riporta la Bbc. I medici hanno estratto cinque proiettili dal suo corpo, ma sospettano che ve ne siano altri due.
È strano che Panmunjom sia stato scelto come posto per disertare perché fa parte dell’area di sicurezza congiunta, una zona di confine in cui i soldati dei due paesi sono distanti pochi metri e dove spesso avvengono incontri diplomatici. Si tratta di una stretta fascia sul confine dove le truppe dei due paesi si trovano in un perenne e inconsueto “faccia a faccia”.
Dal 1953 a oggi, oltre 30 mila persone sono fuggite dalla dittatura, ma quasi tutte verso nord, in Cina. Le fughe verso sud sono molto più complicate perché il confine tra le due Coree è rigidamente sorvegliato e militarizzato.
La notizia rischia di peggiorare ulteriormente i rapporti già tesi tra i due paesi.
Ogni anno circa mille persone fuggono dalla Corea del Nord verso il Sud, ma in pochi attraversano la Jsa, una delle strisce più protette del mondo.
Questa è la quarta defezione da parte di un soldato nordcoreano negli ultimi tre anni.
Secondo i funzionari di Seoul, da gennaio ad agosto 2017, 780 nordcoreani sono fuggiti verso la Corea del Sud. Il numero è calato del 13 per cento rispetto allo scorso anno.
La diminuzione è dovuta a una sorveglianza più severa del governo che presidia con maggiore sicurezza le frontiere.