Almeno 23 soldati egiziani sono stati uccisi in due attacchi suicidi nel Sinai
Due autobombe sono esplose in prossimità di due checkpoint. Nessun gruppo terroristico ha finora rivendicato gli attentati
Il 7 luglio almeno 26 soldati egiziani sono morti in due attentati terroristici nel nord della penisola del Sinai, in Egitto. L’ha dichiarato l’esercito del paese in un comunicato.
Secondo l’agenzia di stampa Reuters, tra le vittime c’è anche un colonnello dell’esercito del paese africano. Diversi altri militari sono stati feriti nelle due esplosioni.
Due autobombe sono esplose in prossimità di due checkpoint nei pressi della città di Rafah. Nessun gruppo terroristico ha finora rivendicato gli attacchi.
In seguito ai due attentati, le forze di sicurezza egiziane hanno ucciso 40 militanti islamisti e distrutto sei veicoli appartenenti a gruppi ribelli islamisti.
Centinaia di poliziotti e soldati egiziani sono morti dal 2013, anno in cui è iniziata la ribellione nella penisola del Sinai a seguito del colpo di stato militare che ha deposto il presidente Morsi, legato alla Fratellanza musulmana.
Sempre il 7 luglio, secondo fonti del ministero dell’Interno egiziano, un ufficiale delle forze di sicurezza è stato ucciso all’uscita della propria residenza a Qalubiya, a nord della capitale egiziana Il Cairo, mentre raggiungeva la moschea locale per la preghiera del venerdì.
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