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Home » Esteri

Siria: l’Ue sospende le sanzioni economiche contro Damasco

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Migliaia di persone si riuniscono in piazza ad Aleppo, in Siria, il 13 dicembre 2024 per celebrare il primo venerdì dalla cacciata del dittatore Bashar al-Assad. Credit: ZUMAPRESS.com / AGF

Bruxelles punta a contribuire alla ricostruzione del Paese e a intessere buoni rapporti con i leader della nuova amministrazione

A meno di tre mesi dalla caduta del regime di Bashar al-Assad, l’Unione europea ha sospeso le sanzioni economiche adottate nel corso degli ultimi 14 anni contro la Siria. La decisione, adottata formalmente dai 27 ministri degli Esteri dell’Ue riuniti oggi a Bruxelles, riguarda una serie di provvedimenti che limitavano l’operatività dei settori bancario, energetico e dei trasporti del Paese arabo.

“Questa decisione fa parte degli sforzi dell’Ue per sostenere una transizione politica inclusiva in Siria e la sua rapida ripresa economica, ricostruzione e stabilizzazione”, si legge in una nota diramata oggi dal Consiglio Ue. L’Unione, prosegue il comunicato, “intende promuovere il proprio impegno verso la Siria, il suo popolo e le sue imprese nei settori chiave dell’energia e dei trasporti, nonché agevolare le transazioni finanziarie e bancarie associate a tali settori e quelle necessarie per scopi umanitari e di ricostruzione”.

Bruxelles punta infatti a contribuire alla ricostruzione del Paese arabo dopo oltre 13 anni di guerra civile e a intessere buoni rapporti con i leader della nuova amministrazione, guidata dal capo del gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Shaam, Ahmed al-Sharaa (nome di battaglia Abu Mohammad al-Jolani), che da tempo chiedeva la revoca delle sanzioni. Queste misure furono imposte nel corso degli anni contro il regime di Bashar al-Assad, fuggito lo scorso 8 dicembre in Russia, e colpivano ampi settori dell’economia siriana.

“Le misure restrittive dell’Ue sono state utilizzate come strumento contro il regime di Assad, responsabile della violenta repressione della popolazione civile siriana”, osserva la nota diramata oggi dal Consiglio europeo. “La caduta del regime di Assad segna l’inizio di una nuova era di speranza per il popolo siriano. Tutti i siriani, all’interno del Paese e della diaspora, dovrebbero avere l’opportunità di partecipare alla ricostruzione del loro Paese. L’Ue è al fianco del popolo siriano in questo momento di transizione”.

Tra le restrizioni revocate, in particolare, il Consiglio ha deciso di: sospendere le sanzioni contro la produzione e il trasporto di beni energetici (compresi petrolio, gas ed elettricità); rimuovere quattro banche (Industrial Bank, Popular Credit Bank, Saving Bank, Agricultural Cooperative Bank) e la compagnia aerea Syrian Arab Airlines dall’elenco delle entità soggette al congelamento dei fondi; consentire la messa a disposizione di risorse economiche alla Banca centrale siriana; introdurre una serie di esenzioni al divieto di stabilire relazioni bancarie tra istituti di credito siriani e aziende finanziarie all’interno dei territori degli Stati membri, “per consentire transazioni associate ai settori dell’energia e dei trasporti nonché necessarie per scopi umanitari e di ricostruzione”; e introdurre un’esenzione per uso personale per vietare l’esportazione di beni di lusso in Siria.

Tuttavia, come assicurato lo scorso mese dall’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell’Ue Kaja Kallas, le misure sospese oggi potrebbero essere ripristinate se i nuovi governanti della Siria non dovessero rispettare i diritti umani o i valori democratici. “Vogliamo agire rapidamente, ma la revoca delle sanzioni potrebbe essere annullata se venissero prese decisioni sbagliate”, aveva affermato a fine gennaio l’ex premier estone durante una riunione del Consiglio europeo.

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