L’attacco della Turchia ai curdi in Siria: civili uccisi nell’offensiva. Gli Usa chiedono lo stop delle operazioni | Ultime notizie
Gli ultimi aggiornamenti sull'intervento militare e le reazioni politiche
Siria Turchia, attacco ai curdi: le ultime notizie
Non si placano le tensioni per l’attacco ai curdi della Turchia in Siria. Migliaia di persone sono in fuga dalle loro zone e ci sono vittime civili. Mentre il presidente turco Recep Tayyip Erdogan minaccia l’Europa. “Se l’Ue ci accuserà di occupazione e ostacolerà la nostra operazione militare, apriremo le porte a 3,6 milioni di rifugiati e li manderemo da voi”, ha detto ieri, giovedì 10 ottobre, ai leader del suo partito.
La reazione europea è stata durissima. “Parole inaccettabili”, hanno commentato il presidente francese Emmanuel Macron e il nostro ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Italia e Francia hanno convocato l’ambasciatore turco.
Ma anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha avvertito Ankara: “Se non agirà secondo le regole, sarà colpita molto duramente finanziariamente e con delle sanzioni”. Gli Usa all’Onu poi: “Non abbiamo avallato il blitz”. Secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, decine di migliaia i civili in fuga dal nord-est.
Qui le ultime notizie, il bollettino, di venerdì 11 ottobre 2019.
ore 21,55 – Media Usa: turchi bombardano per sbaglio truppe statunitensi in Siria. Secondo Newsweek, che cita fonti del Pentagono, le forze turche impegnate nell’offensiva contro i curdi nel nord della Siria avrebbero bombardato per sbaglio le truppe statunitensi impegnate nell’area. L’attacco, avvenuto nei pressi della città di Kobane, non avrebbe comunque provocato feriti. (Qui l’articolo completo).
ore 18,46 – Onu: almeno 100mila persone in fuga. Secondo l’Onu in Siria ci sarebbero dall’inizio dell’offensiva turca almeno 100mila persone in fuga.
ore 18,41 – Esercito turco entrato in Siria per 8 chilometri. L’offensiva turca nel nord-est della Siria è penetrata sino a 8 chilometri dal lato di Tal Abyd e a 4 da quello di Ras al Ayn, le due località di frontiera da cui è partito l’incursione di Ankara. Lo ha affermato il vicepresidente turco Fuat Oktay.
ore 18,21 – 5 miliziani dell’Isis fuggiti dopo raid turco. Almeno 5 miliziani dell’Isis sono fuggiti in seguito a un raid dell’aviazione turca contro una prigione di jihadisti sorvegliata dai curdi nella zona di Qamishli, nel nord-est della Siria. A riferirlo sono le autorità curde locali.
ore 17,43 – Olanda sospende vendita di armi in Turchia. Secondo i media olandesi, che cita fonti del ministero degli Esteri olandese, il governo avrebbe deciso di sospendere la vendita di armi alla Turchia in seguito all’operazione militare condotta da Ankara in Siria.
ore 17,20 – Il commento di Di Maio contro Ankara. “Credo che l’azione turca sia inaccettabile perché unilaterale. Sono contento che anche gli Usa chiedano alla Turchia di fermarsi, per me l’Europa deve reagire con una sola voce e questa non può prevedere di continuare a elargire ulteriori risorse alla Turchia senza pretendere un comportamento corretto dal punto di vista istituzionale”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio parlando a Foligno.
ore 17,00 – Mattarella: “Ue marginale ma ne paga le conseguenze”. Per il presidente Sergio Mattarella oggi più che mai è “indispensabile una politica comune sempre più forte ed integrata”, sia in politica estera che nella Difesa. “La costruzione della Pesc è un passaggio obbligato”, ha aggiunto intervenendo al vertice del “gruppo Arraiolos”.
ore 16,15 – Gli Usa chiedono alla Turchia di fermarsi. Gli Stati Uniti “incoraggiano fortemente” la Turchia a porre fine alle azioni militari contro i curdi nel nordest della Siria. Lo afferma il Pentagono.
ore 15,20 – Chiude l’ospedale di MsF. Ha chiuso l’ospedale di Medici senza frontiere a Tal Abyad, in Siria, dove la paura dei raid turchi ha fatto fuggire quasi l’intera popolazione. Era l’unico nell’intera area, e l’organizzazione esprime forte preoccupazione “per le migliaia di donne e bambini che vivono in campi come Al Hol e Ain Issa, ora ancora più vulnerabili perché alcune organizzazioni umanitarie sono state costrette a sospendere o limitare le proprie operazioni”.
ore 14,30 – Conte: “Ankara si fermi, Ue non accetti ricatti”. “Lo dirò forte e chiaro al prossimo Consiglio Ue – dichiara il premier Giuseppe Conte – l’Ue non può accettare questo ricatto dalla Turchia” su un’accoglienza, quella dei profughi siriani, “finanziata ampiamente dall’Europa. L’iniziativa militare deve cessare immediatamente e l’Ue e tutta la comunità internazionale dovrà parlare con una sola voce”.
ore 13,00 – Civili uccisi nell’offensiva. Sette civili sono stati uccisi uccisi oggi in Siria nell’offensiva turca. Lo riferiscono ong locali.
ore 12,05 – Putin: “Rischio di fuga per i miliziani Isis” – Nel corso del summit dei capi della CSI ad Ashgabat il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che in seguito all’operazione militare della Turchia nel nordest della Siria vi è il rischio che i miliziani dell’Isis lì detenuti “possano fuggire”. “Non sono sicuro che Ankara possa prendere il controllo della situazione”.
ore 12,00 – L’ambasciatore turco: “La Nato combatte il terrorismo con i terroristi” – Nella sua conferenza stampa a Roma l’ambasciatore di Turchia in Italia Murat Salim Esenli ha dichiarato: la Nato “ha iniziato a considerare” le milizie curde Ypg “come alleati, e noi crediamo che questo sia pericoloso”.
“Siamo molto preoccupati dall’approccio usato da alcuni membri alleati della Nato, perché stanno combattendo un’organizzazione terroristica con un’altra organizzazione terroristica”, ha aggiunto. “Noi continueremo a spiegare questo ai nostri alleati e continueremo a prendere misure necessarie per i nostri confini”.
ore 11,55 – Fonti Ue: “Seria preoccupazione” sui foreign fighters in Siria – In vista della discussione al Consiglio dei Ministri degli Esteri dell’Ue di lunedì a Lussemburgo, una fonte Ue altamente qualificata ha dichiarato: sui foreign fighter che si trovano nell’area siriana dove la Turchia ha sferrato la sua offensiva, “c’è seria preoccupazione”.
ore 11,45 – Il presidente del Consiglio Europeo: “Erdogan si fermi e non ricatti l’Ue” – il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk al termine dell’incontro con il presidente cipriota Anastasiades a Nicosia ha affermato: la Turchia deve capire che “non accetteremo che i rifugiati siano usati come arma per ricattarci”, quindi “considero le minacce del presidente Erdogan completamente fuori posto”: lo ha detto . L’operazione unilaterale della Turchia “si deve fermare”, la situazione va risolta “attraverso canali politici e diplomatici”, ha aggiunto.
ore 11,40 – L’ambasciatore turco: “Siamo scioccati e delusi dall’Italia” – L’ambasciatore di Turchia in Italia, Murat Salim Esenli, ieri convocato alla Farnesina, in conferenza stampa all’ambasciata a Roma ha criticato il nostro Paese. “Siamo scioccati e delusi dalle dichiarazioni del governo italiano”, perché “non è ciò che ci aspettiamo da un alleato” e “lo siamo egualmente per altri Paesi alleati”, ha detto.
“L’Italia per noi è un partner strategico e per questo abbiamo aspettative e abbiamo consultazioni politiche regolari, a livello ministeriale e di segretari generali”, ha aggiunto.
“Spero che il governo dell’Italia, ad alti livelli, capisca da dove veniamo” e “perché stiamo facendo quest’operazione”.
“Abbiamo spiegato le ragioni dell’operazione, le abbiamo comunicate alle Nazioni Unite formalmente, se dopo queste spiegazioni” ci sono “critiche e commenti” sulle azioni della Turchia, “le consideriamo un supporto alle organizzazioni terroristiche”.
E ancora: “Da 8 anni spieghiamo cosa succede ai nostri confini, se vediamo una persistenza” del sostegno alle milizie curde Ypg-Pyd, “lo consideriamo un supporto a un’organizzazione terroristica”
ore 11,35 – Il viceministro Sereni: “Dagli Usa mi aspetto un atteggiamento diverso” – In tv a Rai News24 il viceministro degli Esteri Marina Serena ha affermato: l’operazione della Turchia in Siria sta avendo delle “conseguenze peggiori di quanto, secondo me, si aspettassero gli Stati Uniti”. “Mi aspetto – ha proseguito – che nei prossimi giorni anche negli Stati Uniti si passi dalla condanna ad una valutazione diversa, più concreta che trovi la sua definizione nel vertice della Nato”, ha aggiunto sottolineando che “da una parte con la Nato, dall’altra con l’Europa ci sono delle leve politiche che possono essere usate”.
ore 11,30 – Il segretario generale della Nato: “La Turchia agisca con moderazione” – Il segretario generale della Nato Jans Stoltenberg esorta la Turchia “ad agire con moderazione” sottolineando le proprie “serie preoccupazioni su questa operazione in corso e sul rischio di un’ulteriore destabilizzazione della regione”.
ore 11,05 – L’ex sindaco di Kobane: bombardata chiesa al confine turco – Le forze aeree turche hanno bombardato una chiesa nel villaggio di Tall Jihan, nel nord della Siria, a pochi chilometri dal confine turco. Lo conferma all’agenzia di stampa Agi l’ex sindaco di Kobane e attuale presidente della Federazione della Siria del Nord, Anwar Muslem. È stato colpita la chiesa della Vergine Maria che ospitava i fedeli della confessione ortodossa siriaca. “Il raid sulla chiesa c’è stato ma non sappiamo ancora se vi siano vittime”, ha spiegato Muslem. “Migliaia di civili sono in fuga dall’area”, aggiunge.
ore 11,00 – Salvini: “Sospendere subito i finanziamenti alla Turchia” – Il leader della Lega Matteo Salvini: “Sospendere immediatamente ogni forma di finanziamento, italiano ed europeo, alla Turchia. Noi, a differenza di Conte e Di Maio, non vogliamo essere complici delle stragi di Erdogan”.
ore 10,55 – Renzi: “Da Erdogan un ricatto, noi dalla parte della libertà” – “Chiamiamo le cose con il loro nome: quello di Erdogan è un ricatto. E l’Europa ha il dovere morale di dire NO ai ricatti. Noi stiamo dalla parte della libertà, noi stiamo dalla parte dei curdi”.
ore 10,50 – Francia: sul tavolo Ue sanzioni alla Turchia – “La possibilità di imporre sanzioni alla Turchia è sul tavolo e l’Ue ne discuterà al Consiglio europeo della settimana prossima”: lo ha affermato stamattina, ai microfoni di France Inter, la viceministra per gli Affari europei francese Amelie de Montchalin. La de Montchalin ha detto che “non si può rimanere impotenti di fronte a una situazione scioccante per i civili, per le forze siriane per cinque anni al fianco della coalizione anti-Isis, ma soprattutto per la stabilità della regione”.
ore 8,50 – Siria Turchia, Di Maio: “Tutta l’Europa condanni Erdogan, no ai ricatti sui migranti” – In un’intervista rilasciata a Repubblica Luigi Di Maio sull’operazione lanciata dalla Turchia in Siria afferma: “Condanniamo con forza ogni tipo di intervento militare perché rischia di pregiudicare gli sforzi della coalizione anti Isis. La soluzione della crisi siriana non può passare attraverso l’uso delle armi, ma attraverso dialogo e diplomazia. Il popolo siriano ha già sofferto abbastanza”.
E ancora: “Sugli accordi presi in passato per il blocco dei flussi dei migranti in Turchia avevamo già sollevato perplessità e non eravamo noi al governo. Lunedì sarò in Lussemburgo e chiederò che l’Europa agisca con una sola voce”. Sulle minacce che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha rivolto all’Europa sui migranti, il ministro degli Esteri ha detto: “L’Ue non può accettare ricatti e spero che nessuno Stato membro si faccia latore di questo ricatto”.
ore 8,45 – Le forze turche avanzano in Siria: undici località conquistate – Stando a quanto riferito dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, undici località minori sono state finora conquistate dalle forze turche e dalle milizie arabo-siriane ausiliarie nel nord-est della Siria. Secondo l’Osservatorio l’avanzata turca prosegue lenta attorno alle due località chiave di Tall Abyad e Ras al Ayn, nel settore centrale della frontiera tra Siria e Turchia. Non è possibile verificare in maniera indipendente le informazioni sul terreno.
ore 7,30 – Ucciso il primo soldato turco – Il ministero della Difesa di Ankara ha annunciato che è stato ucciso il primo soldato turco dall’inizio delle operazioni della Turchia nel nord-est della Siria. Altri tre soldati sono rimasti feriti. Ieri le forze curdo-siriane avevano dichiarato che cinque militari turchi erano stati uccisi nelle ultime ore.
ore 6,30 – Usa, proposta di legge per imporre sanzioni alla Turchia – La deputata repubblicana al Congresso degli Stati Uniti, Liz Cheney, è pronta a presentare nei prossimi giorni una legge che impone sanzioni alla Turchia per l’attacco alle milizie curde. La figlia dell’ex vicepresidente Dick Cheney, nonostante sia una delle più strette alleate del presidente Donald Trump, si è unita al coro delle critiche contro il presidente per aver abbandonato gli alleati curdi. Oltre 20 deputati repubblicani avrebbero già espresso sostegno alla sua proposta. Tra questi anche il leader della minoranza repubblicana alla Camera Kevin McCarthy.
Cosa è successo ieri
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ieri, come reazione all’intervento militare turco nella Siria nord-orientale, ha convocato alla Farnesina l’ambasciatore della Turchia in Italia. Il Ministero ha affermato l’importanza della cessazione di ogni azione unilaterale, ribadendo che per il nostro Paese l’unica strada percorribile per una soluzione duratura alla crisi siriana è rappresentata dal processo politico in corso sotto gli auspici delle Nazioni Unite.
“Inaccettabili le minacce di Erdogan sui profughi”, ha scritto poi in un post su Facebook Di Maio commentando le uscite del presidente turco. Secondo Recep Tayyip Erdogan se l’Ue ostacolerà l’offensiva militare in Siria aprirà “le porte a 3,6 milioni di rifugiati” per mandarli in Europa.
“Quel che sta accadendo in Siria, l’offensiva turca, la negazione dei diritti delle popolazioni locali e del popolo curdo, le morti di civili: tutto questo è inaccettabile e non possiamo voltarci dall’altra parte. Non può essere militare la soluzione alla crisi siriana”, ha detto ancora Di Maio. E ha continuato: “La storia ci insegna che ogni risposta militare in passato ha sempre contribuito a destabilizzare ulteriormente la situazione sul terreno, aprendo spesso un vuoto colmato poi dall’insorgere di nuove organizzazioni terroristiche”.
L’ambasciatore turco è stato ricevuto alla Farnesina dalla viceministra degli Esteri Marina Sereni, che ha ricevuto la “ferma condanna” dell’Italia per l’iniziativa militare unilaterale.
“Azioni militari unilaterali – è stato spiegato in una nota della Farnesina – costituiscono una minaccia ai risultati conseguiti dalla Coalizione Anti-Daesh, di cui Italia e Turchia sono entrambi importanti membri, e prolungheranno l’instabilità nel Nord-Est siriano, rischiando di creare terreno fertile per il ritorno di Daesh”. Per l’Italia “non esiste una soluzione militare alla crisi siriana che, al contrario, può trovare una composizione stabile e duratura solo tornando alla diplomazia internazionale e al dialogo politico”.
È stato ribadito all’ambasciatore turco il pieno sostegno italiano all’azione dell’inviato speciale dell’Onu per la Siria Geir Pedersen.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intanto, in collegamento telefonico con il programma di La7 Piazzapulita ha affermato: “L’Italia, l’Ue e tutti gli organismi internazionali devono battere un colpo forte: non possiamo accettare questa iniziativa militare”. “Non è un’opzione accettabile e deve cessare”, ha aggiunto il premier. “Il fatto che ci siano rapporti commerciali con la Turchia, e che faccia parte della Nato, non sono elementi che possono in questo momento rendere accettabile un intervento militare”.
“I migliaia di foreign fighters sotto il controllo dei curdi rischiano di essere liberati. Quindi paradossalmente anziché risolvere la questione dei terroristi la può aggravare ancora di più”, ha detto ancora Conte. “Ma quello che è prioritario – ha aggiunto – è che non possiamo consentire che siano inflitte ulteriori sofferenze alla popolazione curda e siriana. Questo è inaccettabile”.