Siria, l’ex sindaco di Kobane: bombardata una chiesa al confine con la Turchia
Colpito un luogo di culto nel villaggio di Tall Jihan. Migliaia di civili sono in fuga dall'area
Siria Turchia, bombardata una chiesa
Non si fermano gli attacchi della Turchia in Siria: le forze aeree di Ankara hanno bombardato una chiesa nel villaggio di Tall Jihan, nel nord della Siria, a pochi chilometri dal confine turco.
È quanto ha confermato all’agenzia di stampa Agi Anwar Muslem, ex sindaco di Kobane e attuale presidente della Federazione della Siria del Nord. È stato colpita la chiesa della Vergine Maria che ospitava i fedeli della confessione ortodossa siriaca. “Il raid sulla chiesa c’è stato ma non sappiamo ancora se vi siano vittime”, ha spiegato Muslem. “Migliaia di civili sono in fuga dall’area”, ha aggiunto.
Chieste sanzioni per Ankara
Si parla in queste ore della possibilità di sanzioni alla Turchia. Al Consiglio europeo se ne parlerà la prossima settimana, come ha annunciato la viceministra per gli Affari europei francese,
Amelie de Montchalin. E anche negli Stati Uniti la deputata repubblicana, Liz Cheney, è pronta a presentare una legge che prevede sanzioni per Ankara dopo l’attacco alle milizie curde.
Secondo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, l’avanzata turca prosegue lenta. I militari del presidente Erdogan hanno conquistato finora undici località minori a est dell’Eufrate. Mentre migliaia di persone fuggono dalle zone di battaglia.
Ieri il ministro degli Esteri italiano ha convocato alla Farnesina l’ambasciatore turco in Italia Murat Salim Esenli.
“Siamo scioccati e delusi dalle dichiarazioni del governo italiano”, perché “non è ciò che ci aspettiamo da un alleato” e “lo siamo egualmente per altri Paesi alleati”, ha detto l’ambasciatore di Turchia in Italia, in conferenza stampa all’ambasciata a Roma.
“L’Italia per noi è un partner strategico e per questo abbiamo aspettative e abbiamo consultazioni politiche regolari, a livello ministeriale e di segretari generali”, ha spiegato. “Spero che il governo dell’Italia, ad alti livelli, capisca da dove veniamo” e “perché stiamo facendo quest’operazione”.