Raid russo uccide tre soldati turchi in Siria, scuse di Putin a Erdogan
Il presidente russo ha espresso il suo cordoglio per le vittime provocate dall'attacco aereo nel nord del paese
Un attacco aereo russo nel nord della Siria ha ucciso accidentalmente tre soldati turchi, che stavano combattendo al fianco dei ribelli siriani per riprendere il controllo della città di al-Bab dalle mani dell’Isis giovedì 9 febbraio 2017. Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso il suo cordoglio dopo la morte dei militari.
Gli aerei russi miravano a colpire obiettivi del sedicente Stato islamico, ma hanno attaccato un edificio dove si trovavano alcuni dei soldati vicino alla città siriana di al-Bab, secondo quanto dichiarato dall’esercito turco. Altri undici soldati turchi sono rimasti feriti.
La lotta contro i miliziani dell’Isis e i guerriglieri curdi è parte dell’operazione di Ankara per proteggere il confine sud della Turchia.
A partire da gennaio 2017, Russia e Turchia hanno lanciato i primi attacchi congiunti in territorio siriano. Mosca e Ankara sono entrambe pesantemente coinvolte nel conflitto siriano, sebbene su fronti diversi.
La Russia sostiene il presidente siriano Bashar al-Assad, mentre la Turchia sostiene i ribelli. Anche se nelle ultime settimane il presidente turco Erdogan si è avvicinato a Mosca e quindi anche al regime siriano.
Russia e Turchia hanno promosso i colloqui di pace che si sono svolti ad Astana, capitale del Kazakistan, che hanno portato alla creazione di un meccanismo trilaterale insieme all’Iran per osservare e assicurare il rispetto del cessate il fuoco in Siria e prevenirne ogni violazione.
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