La Russia ha prolungato il cessate il fuoco ad Aleppo
I leader europei condannano i bombardamenti di Mosca, ma l'ipotesi di sanzioni alla Russia è sparita dal documento finale del vertice del Consiglio europeo
La Russia ha annunciato che estenderà fino alle 16:00 di venerdì 21 ottobre la tregua umanitaria iniziata mercoledì 19 ottobre ad Aleppo, in Siria. I jet russi non bombarderanno i quartieri orientali della città controllati dai ribelli.
La tregua permetterà di portare via dalla prima linea i feriti e i malati. I ribelli, tuttavia, hanno rifiutato il cessate il fuoco, e gli scontri con le truppe lealiste di Bashar al-Assad sono continuati.
Il ministro degli Esteri russo, Sergej Viktorovič Lavrov, ha accusato i ribelli di “impedire l’evacuazione della popolazione”, e ha telefonato al suo omonimo statunitense, John Kerry, per discutere della crisi.
Al momento sono circa 275mila le persone che vivono nella parte est di Aleppo, con pochissime possibilità di accedere a cure mediche e cibo, e sotto la continua minaccia dei raid aerei che assediano la città.
Da quando, un mese fa, le truppe governative, con il supporto dell’aviazione russa, hanno intensificato l’assedio della città, almeno 2.700 persone sono rimaste uccise o ferite dai bombardamenti, secondo le stime dell’Osservatorio Siriano per i diritti umani.
I leader delle potenze occidentali hanno condannato con fermezza i bombardamenti dell’aviazione russa e siriana su Aleppo, sostenendo che potrebbe configurarsi l’accusa di crimini di guerra.
Tuttavia, nel corso del vertice del Consiglio europeo a Bruxelles, l’Ue ha rifiutato di adottare sanzioni nei confronti di Mosca. Secondo fonti europee, a bloccare tali misure sarebbe stata l’opposizione del presidente del consiglio italiano Matteo Renzi e dell’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini.