Esclusivo TPI: la Siria brucia ma nessuno ne parla più. Case e campi in fiamme nel Rojava
Benedetta Argentieri e Kovan Direj, attualmente in Siria, documentano per TPI attraverso questo foto-reportage quanto sta accadendo dopo la caduta dell'Isis nella zona autonoma curda
ESCLUSIVO • The Post Internazionale (TPI.it) – Vi portiamo in Siria: con questo foto-reportage in esclusiva vi mostriamo costa sta accadendo, dopo la caduta dell’Isis, nel Rojava, zona autonoma curda nel nord-est del paese.
In quest’area ancora contesa tra il governo di Damasco, la Turchia e i residui del sedicente Stato islamico, da alcune settimane “misteriosi” incendi stanno distruggendo i campi di grano proprio nella stagione dei raccolti [TPI ne ha già parlato in questo articolo].
Secondo le ultime stime dell’autorità agricola ed economica dell’amministrazione autonoma, almeno sette persone sono morte.
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Siria Rojava incendi – I roghi sono molto difficili da domare a causa del vento e delle alte temperature estive. Si sono estesi velocemente distruggendo anche diverse case. E sono tutti di origini dolose.
Testimoni e fotografie non lasciano dubbi: il fuoco è stato appiccato da cellule dormienti dell’Isis, dal governo siriano e da soldati turchi.
L’obiettivo è quello di colpire l’economia locale, che è basata al 70 per cento sull’agricoltura. Decine di famiglie hanno perso la loro casa. Oltre 20mila ettari di raccolto sono stati persi, per un danno economico di 19 miliardi di sterline siriane, pari a oltre 32 milioni di euro.
Come si vede in queste foto scattate a Tirbespiyes, gruppi di contadini hanno cercato disperatamente di spegnere le fiamme con coperte e magliette, affiancandosi a un vecchio camion dei pompieri.
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Siria Rojava incendi – Sono passati nove anni dall’inizio della guerra in Siria. Nel Rojava le comunità locali, a maggioranza curda, stanno dando vita a un’esperimento politico-sociale basato su democrazia dal basso, ecologia e liberazione delle donne.
Dopo anni di bombardamenti, questa volta sono i campi agricoli, vitali per l’economia del territorio, a essere utilizzati come “armi” contro chi sta provando a ricominciare.
Testo di Benedetta Argentieri e Kovan Direj.
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