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Home » Esteri

Siria, i ribelli si arrendono e lasciano l’ultima città di Ghouta est

Immagine di copertina
I ribelli e loro famiglie lasciano Douma. Credit: AFP PHOTO / ABDULMONAM EASSA

Accordo tra Jaish al Islam e la Russia: gli insorti abbandonano la città di Douma

I ribelli siriani di Jaish al Islam sono pronti ad arrendersi e lasciano Douma, l’ultima città della Ghouta orientale che era rimasta sotto il loro controllo dopo la violenta offensiva lanciata un mese e mezzo fa dalle forze fedeli al presidente Bashar al-Assad.

Lo riferiscono i media statali siriani. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani il primo aprile 2018 è stato raggiunto un accordo parziale  tra la Russia, alleata di Assad, e gli insorti per l’evacuazione di centinaia di civili.

I civili raggiungeranno Idlib, provincia ancora in mano ai ribelli nella Siria nord-occidentale, una delle zone di de-escalation stabilite da Siria, Russia e Iran durante il processo di pace di Astana.

Già da diversi giorni i ribelli avevano iniziato a lasciare altre città della Ghouta orientale.

Se confermata, la resa dei ribelli segna la fine del conflitto nell’enclave degli insorti alla periferia di Damasco, dove dal 18 febbraio 2018 sono morti oltre 1.300 civili, tra cui oltre 300 bambini, nei raid aerei condotti dal regime siriano.

Secondo i media siriani, in base all’accordo, il gruppo avrebbe consegnato armi pesanti e di media grandezza e riconosciuto il ripristino della sovranità statale su Douma.

Secondo alcuni media libanesi, vicini a Hezbollah, che sostiene l’esercito siriano, tra i termini dell’accordo c’è l’istituzione di un consiglio locale approvato dal governo siriano per gestire gli affari della città dopo il ritiro dei ribelli.

L’agenzia di stampa di stato siriana Sana ha riferito che domenica primo aprile 2018 24 autobus con a bordo circa 1.200 combattenti e le loro famiglie hanno lasciato Douma.

La città è il più grande centro urbano nella periferia orientale di Damasco che era rimasto nelle mani degli insorti. Il governo siriano aveva perso il controllo sull’area nella prima fase della guerra civile in Siria, che è da poco entrata nel suo ottavo anno (vedi Speciale Guerra in Siria).

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