L’opposizione siriana non prenderà parte ai colloqui di pace di Ginevra
L'opposizione aveva posto come condizione per sedere al tavolo del negoziato l'interruzione dei bombardamenti e dell'assedio
L’opposizione siriana ha annunciato che non sarà presente ai colloqui di pace promossi dall’inviato speciale dell’Onu Staffan de Mistura, che inizieranno il 29 gennaio prossimo a Ginevra. George Sabra, un membro dell’Alto Comitato dei negoziati per l’opposizione (Hnc), ha dichiarato: “Sicuramente a Ginevra non sarà presente nessuna delegazione dell’Hnc”.
L’opposizione, di base in Arabia Saudita, ha giustificato la scelta dicendo di non aver ricevuto risposte convincenti alle sue richieste di interrompere i bombardamenti aerei da parte del governo contro i civili e porre fine all’assedio.
Fanno parte dell’Hnc vari gruppi politici e armati che combattono contro l’esercito di Bashar al-Assad, tra cui gli islamisti di Jaysh al-Islam, considerati terroristi dalla Russia, e l’Esercito siriano libero, che gode del sostegno militare di Stati Uniti e Arabia Saudita.
Il governo siriano, con l’aiuto militare di Iran e Russia, che si sta riappropriando dei territori conquistati dai ribelli nel nord ovest del paese, si è invece detto disposto a partecipare ai negoziati che de Mistura terrà in maniera indiretta, negoziando con una parte alla volta. De Mistura pochi giorni fa aveva mandato un messaggio al popolo siriano promettendo la ripresa dei negoziati di pace.
Si tratta del terzo tentativo di intraprendere le trattative per porre fine alla guerra civile iniziata nel 2011, dopo il fallimento dei primi due. La prima conferenza di pace sulla Siria, poi ribattezzata Ginevra 1, del giugno 2012 organizzata dall’inviato speciale dell’ONU per la Siria, Kofi Annan e la seconda, Ginevra 2, del gennaio e febbraio 2014, sotto l’egida dell’inviato Lakhdar Brahimi, si erano risolte in un nulla di fatto.