Siria: missili contro basi militari, 40 morti tra cui 18 iraniani
Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, il raid potrebbe essere stato condotto da Israele
In Siria almeno 40 combattenti fedeli al governo di Bashar al-Assad sono rimasti uccisi in raid missilistici contro alcune basi militari nella notte tra domenica 29 e lunedì 30 aprile 2018. Tra le vittime ci sono 18 militari iraniani.
È quanto riferiscono i media di stato siriani, compresa l’agenzia di stampa siriana Sana, che parlano di “nuova aggressione” dopo l’attacco condotto lo scorso 14 aprile da Stati Uniti, Regno Unito e Francia (qui gli ultimi aggiornamenti).
Il raid notturno ha colpito alcune basi nella provincia centrale di Hama e in quella settentrionale di Aleppo.
Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, le vittime sarebbero complessivamente 26. Gli autori dell’attacco non sono stati identificati l’Osservatorio ha definito il bombardamento come “probabilmente israeliano”.
“Per la natura degli obiettivi, è probabilmente un bombardamento israeliano”, ha dichiarato il direttore dell’Osservatorio, Rami Abdel Rahman.
Secondo quanto riferito, sia l’aeroporto militare colpito nella provincia di Aleppo che la base della provincia di Hama sono “depositi di missili terra-terra”.
In passato, Israele aveva già condotto alcuni raid nell’area. L’ultimo, compiuto il 9 aprile, aveva ucciso 14 persone, compresi 7 militari iraniani.
Intervistato dalla radio militare israeliana, il ministro dei trasporti Yisrael Katz ha detto di non essere “a conoscenza di questo evento”.