Siria, Mosca accusa Israele: “Responsabile dell’abbattimento del jet russo”
Il governo russo ha accusato i piloti israeliani di aver avuto un comportamento "negligente, nascondendosi dietro l'aereo russo"
Il governo russo è tornato a esprimersi sull’abbattimento del jet russo a Latakia del 17 settembre e ha accusato Israele di essere il vero responsabile dell’incidente.
Israele avrebbe quindi la “responsabilità della morte di 15 ufficiali”, ha dichiarato Mosca.
Nella tarda serata di lunedì 17 settembre 2018 sul mar Mediterraneo, a circa 35 chilometri dalla costa della Siria, un jet militare russo con a bordo 15 persone è stato abbattuto per errore dalla contraerea siriana, alleata di Mosca.
L’aereo era scomparso dai radar a 35 chilometri al largo dalla costa siriana alle 23 locali mentre stava rientrando alla base aerea russa di Hmeimim, vicino a Latakia.
In quello stesso momento, Israele stava conducendo un raid contro un deposito di munizioni causando la morte di diverse persone, secondo quanto riportato dall’Osservatorio siriano per i diritti umani.
Mosca ha poi lanciato un’operazione di ricerca e salvataggio in mare con i militari di stanza nella base, da cui partono gran parte degli attacchi aerei contro i ribelli siriani e che si trova vicino a Latakia.
Secondo il Cremlino, l’aereo è stato colpito poco prima dell’atterraggio da un missile lanciato dalla contraerea siriana che cercava di difendere le posizioni del regime dall’attacco israeliano.
I piloti israeliani, secondo Mosca, hanno messo in atto un comportamento “negligente, nascondendosi dietro l’aereo russo” e il governo russo ha affermato di avere alcune registrazioni di conversazioni con il quartier generale dell’aviazione israeliana avvenute poco prima dell’incidente.
Subito dopo l’incidente, Israele ha espresso “il proprio rammarico per la morte dei membri dell’equipaggio”, ma ha aggiunto che “la piena responsabilità” per ciò che è accaduto è da attribuirsi al regime siriano.
La notizia dell’abbattimento dell’aereo russo era giunta poche ore dopo l’annuncio di un accordo tra Russia e Turchia per creare una zona cuscinetto smilitarizzata larga 15-25 chilometri nella provincia di Idlib, nel nord della Siria, a partire dal 15 ottobre.