Siria, raid Usa uccide un pastore. Il Pentagono ammette: “Scambiato per un leader di al-Qaeda”
L'uomo aveva 12 figli, manteneva la famiglia allevando pecore e polli e non aveva legami con i gruppi armati
Lufti Hassan Misto (o Masto) aveva 56 anni quando è stato ucciso in Siria da un drone armato degli Stati Uniti perché era stato scambiato per un comandante di al-Qaeda. L’errore è stato ammesso ieri dal Comando Centrale delle Forze armate Usa (Centcom) che ha concluso un’indagine sul raid condotto il 3 maggio 2023.
Allora, la vittima si stava prendendo cura degli animali dietro la sua casa, alla periferia del villaggio di Qurqaniya, nella provincia nordoccidentale di Idlib controllata dai ribelli anti-Assad, quando un drone Predator delle forze armate Usa lanciò un missile Hellfire uccidendo lui e alcune delle sue pecore. Sul posto intervennero i Caschi bianchi della Syrian Civil Defense ma non ci fu nulla da fare.
Come ammesso dal Pentagono, “l’attacco aereo unilaterale nel nord-ovest della Siria” aveva come obiettivo “un importante esponente di al-Qaeda”, che è ancora in libertà. Lufti Hassan Misto (o Masto) invece, secondo le testimonianze dei familiari, non aveva rapporti con i gruppi armati. Padre di 12 figli, otto femmine e quattro maschi, manteneva la famiglia producendo mattoni e allevando pecore, bovini e polli e raramente lasciava la sua abitazione, se non per andare a pregare in moschea o a prendere un tè vicino casa.
Subito dopo il raid, l’Osservatorio siriano per i diritti umani aveva denunciato l’errore mentre i parenti della vittima si erano rivolti all’agenzia di stampa Associated Press per smentire ogni legame tra l’ucciso e al-Qaeda. Ma il Pentagono ci ha messo un anno per ammettere lo sbaglio, riconosciuto solo dopo un’indagine interna al Dipartimento della Difesa Usa condotta da una commissione di 10 membri tra militari e civili guidata dal generale dell’esercito John P. Cogbill, che ha ascoltato oltre 40 testimoni negli Stati Uniti, in Iraq e in Giordania.
L’errore, secondo quanto emerso dall’inchiesta, è da attribuirsi a “un pregiudizio nell’attività di conferma (dell’obiettivo) e a un insufficiente lavoro della squadra rossa”, un’espressione usata dal Dipartimento della Difesa Usa per indicare il personale incaricato di verificare il processo decisionale che ha portato al raid per assicurare l’accuratezza delle informazioni su cui si è basata la scelta di colpire.
L’attacco, ha fatto sapere il Pentagono, è stato comunque “condotto nel rispetto della legge e delle politiche del Dipartimento della Difesa e del Comando Centrale delle Forze armate Usa (Centcom)”. “L’indagine ha stabilito che le forze statunitensi hanno identificato erroneamente l’obiettivo previsto di al-Qaeda e che invece un civile, il signor Lufti Hasan Misto (o Masto), è stato colpito e ucciso”, si legge nella nota del Centcom. “Molti dei fatti e degli altri risultati dell’indagine riguardano informazioni riservate e non possono essere condivisi pubblicamente”.
L’inchiesta, prosegue il comunicato “ha evidenziato diversi problemi che potrebbero essere migliorati. Ci impegniamo a imparare da questo incidente e a migliorare i nostri processi di identificazione degli obiettivi al fine di contenere potenziali vittime civili”.
Tuttavia il Pentagono non ha chiarito perché sia stato scelto proprio il pastore siriano come obiettivo né ha accennato ad alcun risarcimento per la famiglia. L’inchiesta poi, cominciata nel giugno 2023 dopo un articolo del Washington Post che denunciava l’errore, si era già conclusa nel novembre scorso ma i suoi risultati sono stati pubblicati soltanto ieri, 2 maggio 2024.