Siria, bombe sul mercato a Idlib: almeno 12 morti. Gli Usa: “Damasco usa armi chimiche”
Almeno 12 persone sono morte in un raid condotto da arei russi e siriani sulla regione nord-occidentale di Idlib, in Siria. Il bombardamento, secondo quanto riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani, ha centrato un mercato ortofrutticolo affollato.
Il raid è avvenuto nella serata di martedì 21 maggio nella città di Maarrat Numan, a sud-est di Idlib, dopo l’Iftar, la tradizionale rottura quotidiana del digiuno nel mese islamico di Ramadan.
Rischio attacco chimico – Intanto continuano le tensioni il governo del presidente siriano Bashar al Assad, appoggiato dalla Russia, e gli Stati Uniti: Washington sospetta che il regime di Damasco abbia nuovamente usato armi chimiche in Siria. E si sono detti pronti, insieme agli alleati, a “rispondere rapidamente e in modo appropriato”.
“Gli Stati Uniti continuano a monitorare da vicino le operazioni del regime di Assad nel nord ovest della Siria, incluse le indicazioni di un nuovo uso di armi chimiche da parte del regime”, ha dichiarato ieri il portavoce del Dipartimento di Stato, Morgan Ortagus. “Sfortunatamente continuiamo a vedere segnali sul fatto che il regime di Assad possa averle usate di nuovo, incluso un presunto attacco il 19 maggio”.
La replica dell’Osservatorio – L’Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con base nel Regno Unito, ha però smentito le informazioni giunte dai miliziani che si trovano a Idlib, affermando che il governo siriano nelle ultime 48 ore non ha usato armi chimiche nel nord-ovest del paese.
Secondo gli Usa, Assad aveva lanciato del gas cloro in zone abitate da civili nella regione nord-occidentale di Latakia, ma l’Osservatorio ha smentito queste affermazioni, specificando anche che nell’area dove si dice siano state usate armi chimiche non risultano esserci civili.