La silenziosa protesta dei bambini siriani dopo l’attacco chimico di Idlib
Delle 86 persone uccise nell'attacco chimico del 4 aprile un terzo sono bambini
Anche stavolta a pagare il prezzo più alto in una guerra che continua ininterrottamente da oltre sei anni sono stati i bambini. Il bilancio delle vittime dell’attacco chimico sferrato nella città di Khan Sheikhoun, nella provincia di Idlib, a nord della Siria, parla di 86 vittime di cui un terzo sono appunto bambini.
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Chi è riuscito a scampare alle bombe e alle armi chimiche ha deciso di inoltrare un messaggio di protesta al mondo. Una decina di bambini si sono dati appuntamento su una stradina polverosa e sterrata di Khan Sheikhoun e hanno messo in atto una manifestazione silenziosa: cartelli e adesivi applicati sulla bocca, a voler simboleggiare appunto il silenzio che da sei anni a questa parte è calato sulla crisi siriana e sull’inazione da parte della comunità internazionale.
Uno dei cartelli stretto fra le mani da uno dei bambini recita così: “Nessuno fermerà la rivoluzione se non i siriani. Dove sei mondo? La rivoluzione continua”, mentre sull’altro c’è scritto “Khan Sheikhoun massacro chimico”.
Un altro gruppo di bambini, invece, oltre all’adesivo sulla bocca, esibisce appuntata sulla giacca la bandiera dei paesi considerati per alcuni versi i sostenitori dell’opposizione. A terra, i corpi di altri bambini a simboleggiare le numerose vittime.
“Fino a oggi le potenze internazionali non hanno fatto nulla, se non adottare un atteggiamento di mero spettatore, facendo dichiarazioni che offrono al regime la possibilità di commettere più delitti”, ha dichiarato il vice capo della Coalizione nazionale siriana, Abdelhakim Bashar.
Quarantott’ore dopo l’attacco chimico, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Francia hanno avanzato una bozza di risoluzione al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite contro la Siria, che la Russia ha respinto.
Francia e Regno Unito avevano elaborato un documento che chiedeva di avviare un’indagine sui piani e i registri di volo e di garantire l’accesso alle basi militari siriane.
La portavoce del ministero degli Esteri di Mosca ha definito “anti-siriana” la bozza di risoluzione e ha aggiunto che potrebbe essere in grado di peggiorare le tensioni nella regione. Il governo russo aveva già difeso il regime di Assad accusato dalla comunità internazionale dell’attacco chimico che ha portato alla morte almeno 86 vittime nella provincia di Idlib.
Syrian children protest at world’s inaction after chemical attack in #Idlib: https://t.co/eE0Tnp2TyJ via @Telegraph #Syria
— UNICEF USA (@UNICEFUSA) 6 aprile 2017
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