Shutdown: perché e in che modo potrebbe riguardare anche voi
Lo shutdown sta preoccupando da settimane gli Stati Uniti. Lo shutdown più lungo della storia degli Stati Uniti è stato determinato dallo stallo sui 5,7 miliardi di dollari che Trump vuole impegnare nel bilancio per costruire il muro al confine con il Messico e sul quale i Democratici si oppongono strenuamente.
A causa del blocco, dal 22 dicembre 2018 circa 800mila impiegati federali non ricevono il loro stipendio. Tuttavia il presidente americano non intende rinunciare alla costruzione del muro, una delle principali promesse della sua campagna elettorale.
Donald Trump il 19 gennaio 2019, a circa un mese dall’inizio dello shutdown ha proposto un compromesso ai Democratici: l’impegno a varare una legge che estenda per tre anni la protezione per i cosiddetti “dreamers” in cambio dei finanziamenti per realizzare il muro al confine tra Stati Uniti e Messico.
Nel video abbiamo spiegato in che modo lo shutdown potrebbe avere effetti anche oltreoceano. Dai viaggi alle richieste di visto per lavoro, dal turismo agli acquisti online, ecco in che modo anche voi potreste risentire del blocco delle attività amministrative degli Stati Uniti.
Shutdown: significato
Shutdown letteralmente è la traduzione di “spegnimento” o “arresto”. Nel lessico giornalistico questa espressione significa più propriamente il blocco delle attività amministrative negli Stati Uniti.
Si verifica quando nel Congresso non c’è accordo sull’approvazione dei finanziamenti ai vari dipartimenti (paragonabili ai nostri ministeri) e quindi si ha una mancanza di fondi per le spese del Governo federale.
In particolare, lo shutdown è una procedura prevista dall’Antideficiency Act e prevede che, senza l’approvazione degli stanziamenti, le attività governative non essenziali debbano essere sottoposte a un blocco fino all’approvazione di un rifinanziamento da parte del Congresso.
Nella storia degli Stati Uniti questa “paralisi amministrativa” è scattata nel 1980, nel 1990, nel 1995, nel 1996, nel 2013 e nel 2018.