Chi era Shamsud-Din Jabbar, l’attentatore di New Orleans
Veterano dell'esercito degli Stati Uniti, secondo le autorità di Washington non ha agito da solo ma per conto del sedicente Stato Islamico (Isis)
Chi era Shamsud-Din Jabbar, l’attentatore di New Orleans
Shamsud-Din Jabbar, un veterano dell’esercito degli Stati Uniti di 42 anni originario del Texas, è stato identificato dal FBI come l’attentatore che alle prime ore del Capodanno 2025 ha prima intenzionalmente investito con un pick-up la folla riunita sulla Bourbon Street di New Orleans e poi è sceso sparando contro i passanti in fuga e la polizia, provocando 15 morti e 35 feriti, finché non è rimasto ucciso in uno scontro a fuoco con gli agenti intervenuti sulla scena dell’attacco attribuito al sedicente Stato Islamico (Isis).
Il coinvolgimento dell’organizzazione terroristica nell’attentato eseguito il 1° gennaio 2025 da Jabbar, secondo gli inquirenti, sarebbe provato dal ritrovamento di una bandiera del sedicente Stato Islamico (Isis) issata sul veicolo guidato dall’attentatore a New Orleans e da una serie di video registrati prima dell’attacco durante il suo viaggio tra il Texas e la Louisiana.
Inoltre, secondo le autorità federali statunitensi, Jabbar potrebbe non aver agito da solo, visto che sulla scena dell’attentato sono stati rinvenuti una serie di ordigni esplosivi improvvisati. Ne è convinta anche la Procuratrice generale della Louisiana, Liz Murrill, che in un’intervista all’emittente Nbc News, ha dichiarato di poter affermare “con ragionevole certezza” che nell’attentato di New Orleans “sono coinvolte più persone”.
Gli inquirenti hanno infatti allargato le indagini a un appartamento affittato dai presunti complici su Airbnb, situato a circa tre chilometri da Bourbon Street, dove Jabbar avrebbe trascorso la notte prima dell’attacco e dove potrebbe essere stato assemblato il materiale esplosivo. Le autorità statunitensi hanno inoltre fatto sapere che “stanno eseguendo una serie di mandati di perquisizione autorizzati dal tribunale a New Orleans e in altri Stati”, compresa l’abitazione di Jabbar a Houston, in Texas.
Ma l’attentatore come ha maturato la scelta di unirsi all’Isis? A quanto risulta dalle indagini preliminari del FBI, in una serie di filmati registrati prima dell’attacco, Jabbar ha rivelato di aver intenzione di uccidere la propria famiglia ma di aver poi cambiato idea, grazie ad alcuni sogni, che lo hanno aiutato a scegliere di unirsi all’Isis.
In questi video, definiti “agghiaccianti” dagli inquirenti, l’attentatore di Capodanno di New Orleans ha fatto riferimento al suo divorzio e al piano iniziale di riunire tutta la sua famiglia per una “festa” con l’intenzione di uccidere i propri cari. In seguito però Jabbar ha deciso di fare una strage e di aderire al sedicente Stato Islamico (Isis).
Chi era Shamsud-Din Jabbar?
Cittadino statunitense, Shamsud-Din Jabbar era nato nel 1983 a Beaumont, in Texas, come dichiarato da lui stesso in un video caricato nel 2020 su YouTube (poi rimosso) e intitolato “Personal Introduction”, in cui si presentava come un agente immobiliare professionista di stanza a Houston.
Prima di darsi alla carriera immobiliare, Jabbar aveva però prestato servizio per 13 anni nell’esercito degli Stati Uniti, sia in servizio attivo che come riservista. Tra il marzo 2007 e il gennaio 2015 era stato arruolato come specialista in risorse umane e tecnologie informatiche e in questa veste, dal febbraio 2009 al gennaio 2010, era stato inviato a prestare servizio attivo in Afghanistan.
In un altro video caricato sempre su YouTube nel 2020, Jabbar aveva dichiarato che il periodo trascorso nell’esercito gli aveva insegnato “il significato di un ottimo servizio e cosa significhi essere reattivi e prendere tutto sul serio, mettendo i puntini sulle i e le croci sulle t per assicurarsi che le cose vadano avanti, senza intoppi”.
L’uomo vantava anche una buona istruzione, essendosi formato prima presso il Central Texas College, dove nel 2010 aveva conseguito un diploma biennale in informatica, e poi presso la Georgia State University, dove nel 2017 ha ottenuto una laurea triennale in “Amministrazione aziendale e sistemi informatici”.
A questo periodo risale un’intervista rilasciata da Jabbar nel 2015 al futuro collaboratore freelance del New York Times, Sean Keenan, per la rivista del college. “Parlammo di come aveva vissuto il passaggio alla vita civile e universitaria dopo il servizio militare”, ha ricordato Kennan in un’intervista all’emittente Cnn. Jabbar, ha aggiunto, era frustrato dalla “natura labirintica dei programmi dell’ateneo”. “Non solo trovava difficile andare al college e parlare con i professori, ma era anche preoccupato di cercarsi un lavoro dopo la laurea e di avere ancora questi problemi comunicativi”, ha proseguito il cronista, secondo cui all’epoca il giovane “si lamentava del fatto che un singolo documento mancante o una firma mancata potessero farti passare inosservato, facendoti perdere un assegno da cui potrebbe dipendere il tuo sostentamento”. “Quel poco che ricordo di quell’intervista è che ero un ragazzo molto calmo e composto”, ha concluso Kenna, secondo cui Jabbar mostrava un “atteggiamento piuttosto riservato” ed era “un po’ distante, come i veterani che hanno avuto missioni difficili”.
In seguito però il futuro attentatore di New Orleans non sembra aver avuto problemi a trovare un impiego. Fino al 2021 infatti risulta che Jabbar abbia lavorato nel settore dello sviluppo imprenditoriale e dell’ingegneria dei dati presso le società di consulenza Accenture e Deloitte, mentre collaborava anche con altre aziende in Texas e Georgia. Nel 2018 poi, secondo l’emittente Cnn, aveva cominciato a seguire corsi su argomenti come diritto contrattuale e finanza, ottenendo, secondo i registri della Texas Real Estate Commission, una licenza da agente immobiliare nel 2019.
Non dev’essere però andata altrettanto bene la sua vita relazionale. Sposatosi due volte, Jabbar ha divorziato da entrambe le sue ex mogli: la prima nel 2012 e la seconda nel 2022 dopo un matrimonio durato cinque anni. Nel 2020 un giudice del Texas aveva anche emesso un ordine restrittivo temporaneo contro di lui su richiesta della seconda moglie, che aveva fatto istanza di divorzio. L’uomo, secondo alcuni documenti del tribunale divulgati dall’emittente Cbs, aveva anche piccoli precedenti penali per una serie di infrazioni stradali e per piccoli furti. Nel dicembre 2002 infatti Jabbar si era dichiarato colpevole in un caso in cui era accusato di aver sottratto un importo compreso tra 50 e 500 dollari, scontando nove mesi di “sorveglianza in comunità”.
Negli ultimi tempi Jabbar aveva anche avuto una serie di difficoltà finanziarie. Malgrado sui social si presentasse come un agente immobiliare, la sua licenza risulta scaduta nel 2023. Dalle carte presentate in tribunale per il suo secondo divorzio pare che fosse in grave ritardo nel pagamento delle rate del mutuo contratto per l’acquisto della sua casa, definita “a rischio pignoramento” per un debito pari, nel gennaio 2022, a oltre 27 mila dollari. L’azienda Blue Meadow Properties, fondata dallo stesso Jabbar, risultava aver perso circa 28 mila dollari nell’esercizio 2020-2021, mentre lui stesso aveva contratto nello stesso periodo almeno altri 16 mila dollari di debiti con diverse società emittenti di carte di credito.
Anche per questo gli inquirenti sospettano il coinvolgimento di altre persone nell’attentato di New Orleans, eseguito con un pick-up elettrico Ford F-150 Lightning, noleggiato da Jabbar sul sito-web di autonoleggio Turo per 105 dollari al giorno, escluse tasse e commissioni. La stessa piattaforma usata per noleggiare un Tesla Cybertruck esploso ieri fuori dal Trump Hotel di Las Vegas in un presunto attentato che ha provocato la morte dell’autista e che ora gli inquirenti statunitensi sospettano possa essere collegato all’attacco di New Orleans.