Al lavoro 4 giorni a settimana, i risultati dell’esperimento nel Regno Unito: dipendenti meno stressati e aziende soddisfatte
Su 61 aziende del Regno Unito che si sono prestate al più grande esperimento mai realizzato in Europa sulla settimana lavorativa di 4 giorni, ben 56 hanno dichiarato di voler proseguire su questa strada, riducendo del 20% l’orario di lavoro dei propri dipendenti lasciando intatto il salario.
I risultati dell’indagine, condotta dall’Università di Cambridge e dal Boston College americano coordinata dall’organizzazione no profit 4 Day Week Global, in collaborazione con il think tank Autonomy e il gruppo di campagna 4 Day Week Campaign, verranno presentati oggi alla Camera dei Comuni.
Ma l’esito è già noto, ed è inequivocabile: la quasi totalità del campione vede con favore la rivoluzione della settimana lavorativa, complici anche le nuove modalità di lavoro apprese e sviluppate durante la pandemia. Delle 56 società che hanno espresso soddisfazione per il progetto, 18 hanno confermato che questa impostazione è diventata un cambiamento permanente all’interno delle dinamiche aziendali.
Effetti positivi non solo per i dirigenti, ma anche per i dipendenti: su un totale di quasi 3mila individui il 40% ha dichiarato di sentirsi meno stressato, e il numero complessivo di giorni di malattia è diminuito di due terzi.
Nonostante l’esperimento sia stato portato avanti in un periodo di “grandi dimissioni” in cui molti lavoratori hanno abbandonato il proprio lavoro in cerca di maggior flessibilità, il campione interessato si è dimostrato molto più propenso a conservare il proprio posto: rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente c’è stato un calo del 57% delle uscite del personale delle società che hanno partecipato al programma.
La quasi totalità delle aziende ha scelto il venerdì come giorno libero “extra week-end”, mentre altre hanno lasciato libertà tra il lunedì e il venerdì: una soluzione che – a detta dei dipendenti – ha permesso loro di conciliare meglio la vita lavorativa con quella familiare. Senza intaccare il fatturato aziendale, che anzi ha avuto un leggero rialzo. Solo in pochi si sono lamentati dell’aumento dei carichi di lavoro nei 4 giorni effettivamente lavorati.
Joe Ryle, direttore della 4 Day Week Campaign, ritiene l’esperimento “un importante momento di svolta”: “In un’ampia varietà di settori dell’economia – dichiara – questi risultati incredibili mostrano che la settimana di quattro giorni a parità di stipendio funziona davvero. Sicuramente è giunto il momento di iniziare a diffonderla in tutto il paese”.
Una proposta di legge in merito c’è già: l’ha presentata lo scorso ottobre il deputato laburista Peter Dowd, che vorrebbe abbassare il tetto massimo della settimana lavorativa da 48 a 32 ore.