Sette soldati ucraini hanno perso la vita negli attacchi dei separatisti filorussi
Le violazioni del cessate il fuoco mettono in pericolo gli sforzi per trovare una soluzione alla crisi
Le autorità ucraine hanno reso noto martedì 24 maggio 2016 che sette dei suoi soldati sono rimasti uccisi nel corso delle ultime 24 ore a causa di un incremento negli attacchi da parte dei ribelli filorussi. Si tratta del bilancio più grave dall’agosto 2015.
Il cessate il fuoco siglato a febbraio 2015 non è riuscito a porre fine a tutti i combattimenti nelle regioni separatiste dell’est del paese, con ciascuna delle parti che accusa l’altra di commettere violazioni.
Oleksander Turchynov, il segretario del consiglio per la Sicurezza nazionale e la Difesa, ha detto che i miliziani separatisti sostenuti dalla Russia hanno intensificato gli attacchi contro le truppe del governo utilizzando artiglieria pesante che avrebbero dovuto rimuovere dal fronte secondo l’accordo di Minsk negoziato con la mediazione di Berlino e Parigi.
“Voglio attirare l’attenzione dei nostri partner strategici sullo sfacciato e cinico discredito della Russia nei confronti degli sforzi per la pace”, ha dichiarato Turchynov.
Il governo tedesco ha detto che i leader ucraini e russi hanno parlato dei preparativi per le elezioni nella zona di conflitto sia con il cancelliere Angela Merkel che con il presidente francese Francois Hollande lunedì notte.
Progressi nell’implementazione dell’accordo di Minsk, che prevede elezioni e il ristabilimento del controllo ucraino sui propri confini con la Russia, sono in stallo.
Mosca respinge le accuse occidentali di aver fornito ai ribelli nelle regioni di Luhansk e Donetsk armi e truppe. Il conflitto ha sinora causato novemila vittime e ha portato i paesi occidentali a imporre sanzioni contro la Russia.
Uno dei media separatisti ha riferito che nella tarda giornata di lunedì le forze del governo hanno bombardato la periferia occidentale di Donetsk, danneggiando otto edifici residenziali.