I paesi europei in cui il servizio militare è ancora obbligatorio
Salvini ha annunciato di voler reintrodurre la leva obbligatoria per alcuni mesi, ma in quali paesi europei c’è ancora la chiamata obbligatoria al servizio militare?
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha annunciato che il Governo sta pensando di “reintrodurre per alcuni mesi il servizio militare”. salvini leva obbligatoria
“Facciamo bene a studiare se, come e quando reintrodurre per alcuni mesi il servizio militare, e il servizio civile, per i nostri ragazzi e le nostre ragazze: così almeno impari un po’ di educazione che mamma e papà non sono in grado di insegnarti”, ha detto Salvini.
In Italia, la legge Martino ha sospeso il servizio di leva dal 1 gennaio 2005. Erano gli anni in cui i grandi eserciti erano concepiti solo come dei costosi relitti della Guerra fredda.
La proposta di reintrodurre la leva obbligatoria è stata fatta anche il Francia dal presidente Emmanuel Macron, a febbraio aveva infatti dichiarato che reintrodurrà il servizio militare obbligatorio, a oltre vent’anni dalla sua abolizione.
“Il servizio militare sarà nazionale, obbligatorio e universale”, quindi riguarderà anche le donna.
Ma in quali paesi europei c’è ancora la chiamata obbligatoria al servizio militare?
Polonia. La Polonia è stato il primo paese a riconoscere (nel 1988) il diritto all’obiezione di coscienza. Qui l’obbligo di leva è ancora in vigore.
Austria. Leva obbligatoria per la durata di sei mesi. In alternativa, per gli obiettori di coscienza, c’è un servizio civile della durata di 9 mesi.
Cipro. Qui la durata del servizio militare è addirittura di 25 mesi. In alternativa i giovani possono scegliere di seguire un percorso civile che dura 30 mesi.
Danimarca. Il servizio militare ha una durata di 9 mesi. È consentita l’obiezione di coscienza, ma il servizio civile alternativo oltre ad avere uno stipendio inferiore dura di più (13 mesi).
Finlandia. Il servizio militare è tuttora obbligatorio e dura da 6 a 12 mesi, con la possibilità di prestare un servizio “non militare” che consiste nello svolgimento da parte dei giovani obiettori di coscienza di lavori socialmente utili.
Germania. La leva obbligatoria è ancora in vigore, mentre chi preferisce il servizio civile può scegliere tra due diversi programmi, aperti ai giovani di età compresa tra i 15 e i 27 anni. Il primo è il servizio di volontariato sociale (12 mesi), che prevede l’impiego presso le istituzioni di assistenza a bambini e giovani. L’altro è il volontariato ecologico, introdotto nel 2007, che prevede l’impegno presso istituzioni attive nella tutela ambientale.
Grecia. La Grecia ha mantenuto obbligatorio il servizio militare. L’obiezione di coscienza rimane ancora una possibilità per chi dimostra di obiettare per motivi religiosi o filosofici, ma viene svolto come un servizio militare non armato e dura 23 mesi rispetto ai 12 standard.
Norvegia. La Norvegia è stata il primo paese in Europa a estendere la leva militare alle donne in tempo di pace, o meglio a istituire la naja per tutti, nel segno dell’uguaglianza di genere. È l’esito dell’accordo raggiunto in parlamento sulla proposta del governo di centro-sinistra, sostenuta da quasi tutti i partiti, eccetto il partito cristiano-democratico.
Svezia. Dal 2018 ha ripristinato il servizio militare di leva obbligatorio, anche per le donne. La Svezia, che non è neanche membro della Nato, ha annunciato per il 2018 e il 2019 l’arruolamento di un primo contingente di 4.000 uomini e donne nati nel 1999 e il loro addestramento.
Lituania. Qui il servizio civile è piuttosto controverso. La legge sul servizio militare obbligatorio comprende disposizioni per il servizio alternativo, ma l’obiezione di coscienza non è pienamente riconosciuta, in quanto durante la prestazione del servizio di difesa nazionale alternativo al giovane è comunque conferito lo status di soldato, e come tale è sottoposto alle autorità militari.
Svizzera. L’obbligo di leva è ancora in vigore, ma in alternativa si può praticare il servizio civile che dura 18 mesi. Durante questo periodo i giovani svolgono lavori di pubblica utilità, in ambito sanitario, umanitario e sociale.