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Home » Esteri

Tutto su Marchionne: vita, vizi, frasi celebri del manager in maglione

Immagine di copertina
Sergio Marchionne. Detroit, Stati Uniti. Credit:Bill Pugliano/Getty Images

Un riassunto sulla vita del manager che ha rivoluzionato la più grande azienda automobilistica italiana

chi era sergio marchionne

L’iconico maglioncino a girocollo come uniforme, il rilancio della Fiat, la sveglia alle tre e mezza del mattino e il tabagismo cronico sono solo alcune delle caratteristiche che vengono associate al personaggio di successo e fama mondiale quale è Sergio Marchionne, morto mercoledì 25 luglio all’età di 66 anni.

Il manager italo canadese era ricoverato alla clinica “Universitatsspital” di Zurigo, in Svizzera.s

Figlio di un maresciallo dei Carabinieri, trasferitosi in Canada dopo la pensione per cominciare una nuova vita, e madre dalmata, Sergio Marchionne nasce a Chieti il 17 giugno del 1952.

Quando la famiglia emigra in Ontario, Canada, Sergio aveva 14 anni. marchionne news

Com’è morto Sergio Marchionne? A questo link le cause della morte dell’ex ad di Fca.

Vita privata: amori, vizi e curiosità marchionne news

Di Sergio Marchionne e della sua vita privata non si sa molto, il manager era molto riservato e geloso della sua privacy, ma quello che è noto è che ha avuto un padre carabiniere, un lutto in famiglia, la sorella infatti è morta giovane, due figli Alessio Giacomo (studente di economia in Canada) e Jonathan Tyler, che frequenta il liceo, avuti dalla prima moglie Orlandina.

Dalla fine del 2012 Marchionne aveva una nuova compagna, Manuela Battezzato, 40 anni, piemontese e dipendente della Fiat.

Manuela Battezzato è laureata in scienze politiche, fa parte dell’ufficio comunicazione del gruppo dalla fine degli anni ’90. Dall’acquisizione di Chrysler del 2009, coordina i rapporti tra l’ufficio stampa del Lingotto e quello di Detroit.

Meno conosciute ai più sono le passioni del manager in pullover per la musica classica, un sottofondo immancabile di quando lavora in ufficio, per il poker e per i fiori.

Nei generi musicali preferiti di Marchionne, oltre alla classica c’era la lirica. Il manager era infatti un grande estimatore della Callas, la divina Maria della “Casta Diva”, “per ascoltare la quale ha acquistato in Cina un amplificatore stereo particolare”.

Ma è stato avvistato anche a un concerto di Paolo Conte, ad Asti, accompagnato dal capo della comunicazione Fiat, Simone Migliarino.

Nota invece la sua attitudine al fumo: da due pacchetti di sigarette al giorno, era passato alla sigaretta elettronica.

Al cliché di manager manca lo sport, scrive su Repubblica il giornalista Salvatore Tropea. “Qualche passeggiata sulle montagne della Svizzera, niente di più. Il poco tempo libero è per la famiglia e per il giardino”. marchionne news

E il suo pollice verde emerge anche nelle citazioni: “siate come i giardinieri: investite le vostre energie in modo che qualsiasi cosa facciate duri una vita e anche di più”, diceva il 28 agosto 2016 durante una lezione alla Luiss di Roma.

Marchionne ha detto anche “quando gli azionisti di Fiat non mi vorranno più tornerò a casa a rasare il prato col tosaerba, un lavoro che mi piace tanto”, ma sul suo futuro professionale aveva anche dichiarato: “Dopo la Ferrari? Vorrei fare il giornalista. Mai in politica”, era il 4 gennaio del 2016. sergio marchionne morto

Si svegliava prima dell’alba, alle tre e mezza del mattino, “alle quattro sono già al computer”, aveva dichiarato lui stesso.

Leggeva, tantissimo, la rassegna stampa la fa online, leggeva poco i giornali cartacei. marchionne news

“Non frequenta i salotti di Torino e i ristoranti storici o quelli alla moda non possono inserirlo tra i clienti abituali. Gli viene naturale dire «andiamo a mangiare una pizza» piuttosto che chiedere dove è facile gustare il lardo di Colonnata. Se deve scegliere, al ristorante del Cambio di piazza Carignano preferisce la pizzeria Cristina di corso Palermo dove in un angolo appartato ha discusso con il sindaco Sergio Chiamparino del futuro della Mirafiori”, si legge nella sua biografia.

Marchionne amava la cucina, quella semplice, “i sapori, la sostanza e non la forma”, e cucinare “mi rilassa – diceva il top manager -. La mia specialità è il ragù alla bolognese”.

Amava il vino, passione che ha scoperto tardi, “Non ero mai riuscito a bere vino, ho incominciato a farlo a 43 anni col Brunello che mi ha strutturalmente corrotto”. marchionne news

Tifava Juve “Avevo un idolo, Omar Sivori, mi faceva impazzire”, ha dichiarato Marchionne.

Gli studi 

“Quando ho iniziato l’università, in Canada, ho scelto filosofia. L’ho fatto semplicemente perché sentivo che, in quel momento, era una cosa importante per me”.

La prima delle tre lauree conseguite da Sergio Marchionne è infatti in filosofia, le altro sono in Economia e Giurisprudenza.

Il background filosofico emergeva nel suo approccio manageriale che si può definire deduttivo: Marchionne immaginava lo scenario e adeguava la strategia al quadro che muta.

Quest’attitudine può essere collegata agli studi filosofici, lui stesso ha ammesso: “Non so se la filosofia mi abbia reso un avvocato migliore o un amministratore delegato migliore, ma mi ha aperto gli occhi. Ha aperto la mia mente ad altro”.

“Poi ho continuato studiando tutt’altro e ho fatto prima il commercialista, poi l’avvocato. E ho seguito tante altre strade, passando per la finanza, prima di arrivare a occuparmi di imballaggi, poi di alluminio, di chimica, di biotecnologia, di servizi e oggi di automobili”, ha raccontato davanti alla platea di studenti della Alma Graduate School di Bologna nel 2011.

Marchionne ha anche un master in Business Administration, è dottore commercialista (Institute of Chartered Accountants in Canada) dall’85 e procuratore legale e avvocato (nella regione dell’Ontario) dall’87.

La carriera professionalemarchionne vita privatasergio marchionne morto

La carriera professionale di Marchionne inizia in Canada, terminati gli studi nel biennio 1983-85 ha infatti esercitato la professione di dottore commercialista, esperto nell’area fiscale, per la Deloitte & Touche; nei tre anni successivi è stato controller di gruppo e poi director dello sviluppo aziendale al Lawson Mardon Group di Toronto per diventare subito dopo vicepresidente esecutivo della Glenex Industries e tra il 1990 e il 1992 vicepresidente per la finanza e chief financial officier alla Auckland Limitedmarchionne vita privata

Sempre in Canada, a Toronto, ha ricoperto successivamente la carica di vicepresidente per lo sviluppo legale e aziendale, di chief financial officer e di segretario al Lawson Group, acquisito da Alusuisse Lonza nel 1994, il gruppo di Zurigo dove nel 1990 è approdato alla carica di amministratore delegato per poi diventare ad e infine presidente di Lonza Group Ltd.

La Svizzerasergio marchionne morto

Nel febbraio del 2002 Sergio Marchionne prende la guida della ginevrina Sgs, colosso da 36 mila dipendenti  dei sistemi di certificazione che vede fra gli azionisti di controllo la famiglia Agnelli.

In Svizzera, Marchionne si costruisce una rete di relazioni che contano. Entra nel consiglio di amministrazione della Serono, il gruppo farmaceutico guidato da un altro emigrante italiano, questa volta di lusso, Ernesto Bertarelli.

In Sgs c’è invece Dominique Auburtin, dal 1999 presidente della Worms, ricca provincia parigina degli Agnelli, dai quali nel 2004, all’uscita di Giuseppe Morchio, arriva la chiamata in Fiatmarchionne vita privata

Marchionne in Svizzera ci viveva anche, domiciliato infatti nel cantone di Zug, tra le critiche più insistenti che gli sono state fatte c’è infatti quella legata alle tasse, che Marchionne in Italia non pagava. marchionne vita privata

La Fiat marchionne vita privata

Quando Marchionne ha preso il timone della Fiat era il 2004, l’azienda automobilistica italiana perdeva più di due milioni di euro al giorno, i conti rimanevano a galla solo grazie al prestito convertendo concesso da una cordata di banche e Marchionne, in giacca e cravatta, si presentava alla stampa al Cento storico Fiat di Torino insieme al presidente Luca di Montezemolo e all’allora ventottenne vice presidente John Elkann.

Solo tre giorni prima il cda aveva licenziato Giuseppe Morchio, l’ad che aveva chiesto alla famiglia di diventare anche presidente. Intorno al feretro di Umberto Agnelli (Losanna, 1º novembre 1934 – Torino, 27 maggio 2004) gli azionisti avevano rifiutato la proposta. Morchio se ne era andato: “Sentimmo solo il rumore delle pale del suo elicottero che si allontanava dal Lingotto”, ricorda Gianluigi Gabetti a Repubblica.

Marchionne ha esordito al Lingotto con una promessa: “Fiat ce la farà; il concetto di squadra è la base su cui creerò la nuova organizzazione; prometto che lavorerò duro, senza polemiche e interessi politici”, che con il tempo ha dimostrato di saperla mantenere.

Da quel giorno Marchionne ha messo la firma su 14 bilanci del gruppo automobilistico generando in tutto oltre 15 miliardi di utili, ha incassato oltre 430 milioni tra stock option varie e ha chiuso solo due esercizi in rosso, nel 2004 e nel 2009.

A Ezio Mauro in un’intervista il manager di Casa Agnelli aveva confessato: “Mi ricordo i primi 60 giorni dopo che ero arrivato qui, nel 2004: giravo tutti gli stabilimenti e poi, quando tornavo a Torino, il sabato e la domenica andavo a Mirafiori, senza nessuno, per vedere le docce, gli spogliatoi, la mensa, i cessi. Ho cambiato tutto: come faccio a chiedere un prodotto di qualità agli operai e farli vivere in uno stabilimento così degradato?”.

La fusione con Chrysler sergio marchionne morto

Nel dicembre 2008 Marchionne dichiarava che il settore automobilistico si stava sempre più globalizzando e che per resistere alla competizione sarebbe stato necessario crescere di stazza, tanto più, spiegò, che solo quei gruppi che riusciranno a fabbricare 6 milioni di automobili l’anno saranno in grado di resistere nel futuro.

Quelle dichiarazioni erano un segnale del colpo che il manager aveva in canna: il 20 gennaio 2009 la Fiat annunciò un accordo con l’amministrazione statunitense per entrare nel capitale di Chrysler (Luciano Mondellini) [MF 31/5/2014].

Il sesto gruppo automobilistico del mondo nasce il 10 giugno 2009 e l’annuncio lo fa il presidente degli Stati Uniti Barack Obama in persona: il Lingotto, secondo l’accordo, acquista il 20 per cento delle azioni Chrysler diventando di fatto la holding controllante di tutto il gruppo statunitense.

Il primo gennaio 2014 Fiat Group completa l’acquisizione di Chrysler acquisendo il rimanente 41,5 per cento dal Fondo Veba (di proprietà del sindacato metalmeccanico Uaw) salendo al 100 per cento, accordandosi per un esborso di 3,65 miliardi di dollari. sergio marchionne morto

La nascita di Fca: il gruppo con cuore a Torino, la testa a Detroit e portafoglio tra Londra e Olanda 

Nel maggio del 2014 Marchionne presenta il primo piano industriale (al 2018) di Fca (Fiat Chrysler Automobiles N.V.), mentre il primo agosto di quell’anno si svolge la storica assemblea straordinaria dei soci che approva la fusione di Fiat con Chrysler e con essa il battesimo ufficiale di Fca. Si chiudono così i 115 anni della Fiat con la sede legale a Torino che viene trasferita in Olanda. marchionne news

Il 6 ottobre arriva invece il via libera di Wall Street alla quotazione del titolo Fca, con il debutto alle contrattazioni fissato per il 13 ottobre, lo stesso giorno in cui le nuove azioni del gruppo vengono trattate anche a Piazza Affari con il nuovo nome che sostituisce quello Fiat dopo 111 anni di storia. marchionne news

La Ferrari

Nel 2014 Marchionne diventa presidente anche della Ferrari, guidata da oltre vent’anni da Luca Cordero di Montezemolo.

Sabato 21 luglio 2018 il CdA di Fca approva la sostituzione di Marchionne: John Elkann assume il ruolo di presidente e Louis Carey Camilleri quello di amministratore delegato. marchionne news

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