10 persone sono morte in Russia nel 2015 mentre si scattavano selfie
Allarmato dal numero di incidenti a causa di selfie azzardati, il ministero dell'Interno in Russia ha creato un manuale sulle norme di sicurezza quando si scatta una foto
Una ragazza russa di 21 anni, lo scorso maggio, si è sparata un colpo in testa per errore a Mosca. Si stava scattando un selfie mentre, con l’altra mano, si puntava addosso una pistola.
Nello stesso mese, un adolescente è morto nella regione di Ryazan, nella Russia occidentale, dopo essere venuto a contatto con i fili dell’alta tensione: stava cercando di scattarsi una foto arrampicandosi sul ponte di una ferrovia.
A gennaio del 2015 due ragazzi sono esplosi in aria sui monti Urali, che segnano il confine tra Europa e Asia. L’autoscatto recuperato dal telefono di una delle vittime mostrava i due amici tenere in mano una granata, pronta per essere innescata.
Nel 2015 in Russia un centinaio di persone circa è rimasto ferito e almeno dieci sono morte in incidenti brutali mentre si scattavano dei selfie. L’ultimo incidente si è verificato a inizio luglio, quando una ragazza è precipitata da un ponte.
Pertanto, in questi giorni, la polizia russa ha lanciato la campagna Safe Selfie, con la quale chiede di prestare più attenzione nel momento dell’autoscatto e di non rischiare pose pericolose solo per avere una foto più originale.
“Un selfie ganzo potrebbe costarti la vita” e “un selfie con un’arma può uccidere”, si legge nel depliant distribuito dal ministero dell’Interno, in cui ci si ricorda anche di non fare foto sporgendosi in modo pericoloso dai ponti o posando con una tigre.
Yelena Alexeyeva, assistente del ministro dell’Interno, ha detto che tutti dovrebbero prestare più attenzione quando si scattano foto, perché una foto estrema “rischia di essere l’ultima”.