Manda in frantumi per sbaglio un’opera da 42mila euro. Il video
Le sculture di Jeff Koons sembrano dei palloncini, ma in realtà sono fatte di vetro, e sono particolarmente fragili: lo ha scoperto suo malgrado una visitatrice della mostra all’Art Wynwood di Miami, nella quale era esposta l’opera “Balloon Dog (Blue)”, realizzata nel 2021.
La donna ha per sbaglio urtato il piedistallo su cui era esposta la scultura, e inavvertitamente l’oggetto è caduto frantumandosi in mille pezzi sul pavimento. Parlando con la Cnn il direttore distrettuale della galleria, Cédric Boero, che gestiva lo stand Art Wynwood, ha detto: “È ovviamente straziante vedere un pezzo così iconico distrutto. La collezionista non ha mai avuto intenzione di rompere la scultura, infatti non l’ha mai toccata con le mani. Era il cocktail di apertura, c’era molta gente al nostro stand, lei ha dato involontariamente un piccolo calcio al piedistallo, che è bastato a far cadere la scultura”.
This can be serve as a lesson to us, Art Enthusiasts: In every museums and exhibits they say "Please Don't Touch The Art Piece" goodbye to the $42,000 (over 2 billion php) @JeffKoons blue balloon dog sculpture. pic.twitter.com/j7XIap6zPh
— 𝙥𝙖𝙪𝙡𝙤𝙞𝙣𝙢𝙖𝙣𝙞𝙡𝙖.𝙤𝙛𝙛𝙞𝙘𝙞𝙖𝙡 (@pauloMDtweets) February 20, 2023
“Sfortunatamente succede questo genere di cose – ha aggiunto – ecco perché l’opera d’arte era coperta da assicurazione”. Il valore di “Balloon Dog (Blue)” è di 42mila dollari. La galleria ha condiviso le foto della scultura ridotta in frammenti di ceramica sparpagliati sul pavimento.
I pezzi sono stati raccolti in una scatola per essere valutati da un esperto di assicurazioni. Bel-Air Fine Arts ha spiegato che alcuni collezionisti si sono offerti di acquistare i cocci rotti. Le figure di animali a palloncino di Koons sono alcune delle sculture più iconiche e costose nel mondo dell’arte contemporanea.
I suoi pezzi sono stati battuti all’asta a fronte di somme incredibili: “Rabbit” (1986) è stato venduto per 91 milioni di dollari da Christie’s New York nel 2019, e “Balloon Dog (Orange)” (1994-2000) per 58,4 milioni di dollari sei anni prima.