La scrittrice turca considerata vicina al Pkk che rischia l’ergastolo
Il motivo del suo arresto, arrivato in seguito al fallito colpo di stato del 15 luglio, è la sua presunta affiliazione con il Pkk considerato terrorista da Ankara
Asli Erdogan è una scrittrice turca. Lo scorso 16 agosto era stata arrestata dalla polizia turca insieme ad altri 22 giornalisti del quotidiano filo-curdo Ozgur Gundem. Per lei è stato chiesto l’ergastolo. Tra due settimane sarà resa noto se dovrà trascorrere il resto della sua vita in carcere.
Il motivo del suo arresto, arrivato in seguito al fallito colpo di stato del 15 luglio, è la sua presunta affiliazione con il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, considerato terrorista dal governo di Ankara, e l’aver utilizzato il quotidiano Ozgur Gundem per fare propaganda terroristica e sovvertire l’ordine del paese.
“Mi trattano in un modo che lascerà danni permanenti sul mio corpo – si legge nella lettera pubblicata sul Daily Cumhuriyet – Il mio pancreas e il mio sistema digestivo non funzionano come dovrebbero ma non mi viene data la medicina di cui ho bisogno. Sono diabetica e necessito di una nutrizione speciale, eppure qui posso mangiare solo yogurt. Soffro di asma e non mi viene concessa l’ora d’aria”, aveva scritto raccontando le condizioni disastrose della sua detenzione.
In solidarietà con la scrittrice, che nonostante il cognome non ha a che fare con il presidente Erdogan, alla fine di settembre alcune librerie italiane hanno aderito all’iniziativa “Scrittura libera”, patrocinata dall’Associazione librai italiani per manifestare la loro solidarietà alla scrittrice turca. Dal suo arresto ad agosto è stata lanciata una petizione sul sito change.org che ha raccolto già 35mila firme
Secondo l’ultima stima dell’osservatorio indipendente P24, sono 144 i giornalisti al momento in prigione in Turchia.