Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Scozia: la premier Nicola Sturgeon chiede un secondo referendum sull’indipendenza dal Regno Unito

Immagine di copertina

"La democrazia deve prevalere e prevarrà": ha affermato la prima ministra scozzese, che ha lanciato la sfida a Boris Johnson

La Scozia chiede un secondo referendum sull’indipendenza dal Regno Unito

La Scozia non ha nessuna intenzione di uscire dall’Unione Europea e per questo motivo chiede di indire un secondo referendum sull’indipendenza dal Regno Unito.

Dopo i risultati delle elezioni, che hanno visto il trionfo del conservatore Boris Johnson (qui il suo profilo), ma anche il boom dello Scottish National Party, che ha ottenuto 48 seggi, 13 in più rispetto all’ultima tornata elettorale, la prima ministra scozzese Nicola Sturgeon ha deciso di sfidare Londra, rilanciando la richiesta di un secondo referendum sulla secessione della Scozia.

“La democrazia deve prevalere e prevarrà” ha affermato la premier motivando, così, la volontà della Scozia di restare nella Ue.

Elezioni Regno Unito: trionfo dei Conservatori di Boris Johnson. Brexit ormai a un passo

Anche la tempistica non è casuale. Mentre a Londra, nella giornata di giovedì 19 dicembre, la regina Elisabetta II si recava a Westminster per inaugurare il nuovo parlamento e leggere il programma del neonato governo Johnson, la Sturgeon inviava a Downing Street un documento di oltre 40 pagine, dal titolo “Il diritto della Scozia a scegliere”, in cui vengono presentate le ragioni per cui è “giusto e democratico” che ci sia un secondo referendum per l’indipendenza della Scozia al Regno Unito.

Per riuscirci, però, Nicola Sturgeon deve modificare la Scotland Act, la legge varata nel 1998 che concede l’autonomia alla Scozia.

Allo stato attuale delle cose, infatti, solo il governo centrale può decidere se indire o meno un nuovo referendum e Boris Johnson ha già chiuso la questione affermando di non avere nessuna intenzione di accontentare le nuove richieste della Scozia.

Il premier britannico, infatti, ritiene che gli scozzesi si siano già espressi a riguardo, quando, nel 2014, scelsero con il 55 per cento dei voti, di restare parte del Regno Unito.

Secondo la leader dello Scottish National Party, però, le recenti elezioni hanno “messo in chiaro che la Scozia non vuole un Governo conservatore guidato da Boris Johnson che ci porti fuori dalla Ue. Il futuro che abbiamo respinto ci verrà imposto se non avremo la possibilità di prendere in considerazione l’alternativa dell’indipendenza”.

La premier, infatti, ha ricordato che due terzi degli scozzesi nel referendum del 2016 sulla Brexit hanno votato per restare nell’Unione Europea, sottolineando anche i numeri espressi alle recenti elezioni del Regno Unito.

Oltre al già citato exploit dello Scottish National Party, infatti, in Scozia i conservatori hanno perso 7 dei 13 seggi che avevano.

Ecco perché secondo Nicola Sturgeon sarebbe ingiusto se la Scozia venisse “trascinata fuori dall’Europa contro la sua volontà”.

Leggi anche:
Elezioni in Regno Unito, cosa succede ora dopo la vittoria di Boris Johnson
Cosa succede agli italiani che vivono nel Regno Unito dopo la vittoria di Boris Johnson
Il Regno Unito da oggi è più solo, e senza l’Europa fallirà miseramente (di R. Bertoni)
Adesso è ufficiale: la gente preferisce farsi ingannare dai giullari, che credere alle élite (di L. Telese)
Ti potrebbe interessare
Esteri / Ecco come gli Usa
possono hackerare
il tuo telefono grazie a un accordo
con un’azienda israeliana
Esteri / Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Dall’Aia mandati di arresto per Netanyahu, Gallant e al Masri: "Crimini di guerra e contro l'umanità". Raid israeliano nel nord di Gaza: almeno 60 morti, la maggior parte sono donne e bambini
Ambiente / Cop29, i negoziati continuano ma i Paesi in via di sviluppo avvertono: “Non meno di mille miliardi di dollari”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Ecco come gli Usa
possono hackerare
il tuo telefono grazie a un accordo
con un’azienda israeliana
Esteri / Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Dall’Aia mandati di arresto per Netanyahu, Gallant e al Masri: "Crimini di guerra e contro l'umanità". Raid israeliano nel nord di Gaza: almeno 60 morti, la maggior parte sono donne e bambini
Ambiente / Cop29, i negoziati continuano ma i Paesi in via di sviluppo avvertono: “Non meno di mille miliardi di dollari”
Esteri / Ucraina: Biden sconfessa
se stesso
e invia a Kiev
anche
le mine antiuomo
Esteri / Gaza, al-Jazeera: “21 morti negli ultimi raid di Israele". Libano: 6 vittime negli attacchi dell'Idf
Esteri / Otto razzi colpiscono una base italiana dell’Unifil in Libano: nessun militare ferito
Esteri / Gli Usa vogliono obbligare Google a vendere il browser internet Chrome
Esteri / L’Ucraina bombarda per la prima volta la Russia con i missili a lungo raggio ricevuti dagli Usa
Esteri / Mar Baltico: danneggiati cavi Internet sottomarini tra Finlandia, Germania, Svezia e Lituania. Berlino: “Sabotaggio”
Esteri / Putin aggiorna la dottrina nucleare della Russia: “Possibile risposta atomica al lancio di aerei, missili o droni” contro il territorio russo