“Neanche ai miei cani darei uno schifo simile”: la foto shock del pranzo in una scuola elementare
Una mamma ha denunciato la qualità dei pasti serviti in un istituto scolastico nella contea di Dundee, in Scozia. Il Comune ha aperto un indagine sull'azienda che si occupa del servizio di catering
Quando Caisey, alunna alla St. Pius Primary School di Dundee, in Scozia, chiedeva alla madre i soldi per comprare il pranzo al sacco, la mamma pensava fossero solo capricci.
Ma davanti alla prova fotografica dei pasti destinati agli studenti della scuola elementare, Gemma O’Grady, mamma di 38 anni, ha dovuto ricredersi: una patata bollita, due salsicce poco cotte e una poliglia verdastra come dessert. Da bere, un bicchiere di latte.
“Neanche ai miei cani rifilerei uno schifo simile”, ha scritto la giovane donna su Facebook, allegando l’immagine scattata dalla figlia.
“Non è uno scherzo, questo è quanto succede in una scuola elementare che paghiamo e che sta crescendo i nostri figli”, ha scritto in un post subito diventato subito virale al punto da arrivare sui banchi del consiglio comunale cittadino, che ha aperto un’indagine.
La notizia ha avuto una tale eco che il Sun ha aperto una campagna intitolata Hai visto un pranzo scolastico peggiore di questo?, invitando i lettori a inviare immagini alla redazione e mettendo a disposizione dei reclami un numero telefonico, per parlare direttamente con i giornalisti.
La Tayside, la società che si occupare del catering, scrive sul sito web di offrire “pasti nutrienti, freschi e di alta qualità” agli studenti di tutto il paese.
Inoltre, contattata dal Sun, l’azienda ha sottolineato che il pasto è il risultato di un confronto tra il team, i bambini e i docenti che “vengono coinvolti attivamente nell’elaborazione dei menù: le salsicce e gli hamburger sono preparati personalmente dai nostri macellai e contengono pochi grassi e sale per garantire un’alimentazione sana, equilibrata e in linea con gli standard indicati dal ministero della Salute scozzese”.
La portavoce dell’amministrazione ha rivelato: “Stiamo discutendo il contratto con l’azienda che fornisce i pasti, la Tayside”.
“Questo non è cibo, chiunque cucini questa roba dev’essere cacciato. Il Comune dovrebbe vergognarsi di essere venuto a conoscenza di questa situazione solo grazie alla foto scattata da una bambina”, ha scritto un uetente.
“È disgustoso, non c’è da stupirsi che un sacco di ragazzini escano da scuola affamati: nemmeno in prigione servono questa roba”, ha scritto un altro.
E non è mancato il commento degli studenti: “La foto non è niente, perché il sapore del pasto è molto peggio”.