Scontri tra i manifestanti anti-austerità e le forze dell’ordine ad Atene
Mentre nel parlamento greco si discute di nuovi tagli, davanti all'edificio sono andate in scena proteste e scontri
Giovedì 18 maggio si sono registrati scontri tra le forze dell’ordine e alcuni manifestanti davanti al parlamento greco di Atene. Gli agenti di polizia hanno acceso alcuni lacrimogeni in direzione delle persone in piazza per protestare contro l’austerità.
All’interno del parlamento, i deputati stavano discutendo la possibilità di attuare ulteriori tagli di spesa, come chiesto dai loro creditori internazionali in cambio dei fondi per il salvataggio.
Un piccolo gruppo di manifestanti incappucciati si è staccato dalla manifestazione di circa 10mila persone e ha lanciato bombe molotov e petardi contro gli agenti di guardia davanti al parlamento. I poliziotti hanno risposto con il lancio di lacrimogeni per disperdere la folla.
Quando gli scontri sono esplosi, il primo ministro Alexis Tsipras stava parlando in parlamento difendendo i provvedimenti proposti, tra cui un taglio alle pensioni e un aumento delle tasse, previsti per il 2019 e il 2020.
La discussione all’interno dell’aula va avanti e il voto è previsto per la mezzanotte ora locale.
La coalizione guidata da Tsipras, salita al potere nel 2015 promettendo di far concludere le politiche di austerità ma costretta ad accettare un terzo salvataggio nello stesso anno, ha una debole maggioranza di 153 deputati sul totale di 300 seggi del parlamento.
Il governo di sinistra spera che l’approvazione di queste misure, a quattro giorni dal summit dei ministri delle Finanze dell’eurozona a Bruxelles, possa convincere i creditori a rilasciare una tranche del salvataggio da 7,5 miliardi di euro.