È stato scarcerato un altro uomo arrestato per gli attentati di Barcellona
Salah El Karib gestisce un internet point nella città di Ripoll dove risiedeva l'imam Abdelbaki Es Satty, ideatore del piano terroristico. Un altro degli arrestati Mohamed Aallaa era già stato rilasciato
Fernando Andreu, il giudice che si sta occupando delle indagini riguardo gli attentati terroristici di Barcellona e Cambrils, ha disposto la scarcerazione di un altro dei quattro arrestati, accusati di far parte della cellula responsabile degli attacchi.
L’uomo è Salah El Karib, 34enne gestore di un internet point a Ripoll, la città dove risiedeva Abdelbaki Es Satty, l’imam della città catalana di Ripoll, che è stato l’ideatore del piano terroristico.
Il magistrato aveva all’inizio ordinato la custodia cautelare per El Karib per permettere alla polizia di indagare in maniera approfondita sul suo ruolo negli attacchi che hanno ucciso 15 persone, tra cui tre italiani.
Le motivazioni del rilascio dell’uomo, padre di una figlia di due anni, risiedono nella mancanza di prove di un suo coinvolgimento diretto nelle azioni del gruppo responsabile degli attacchi. Anche se è stato scarcerato, l’uomo risulta tuttavia ancora indagato dalle autorità iberiche.
Le condizioni per la scarcerazione prevedono infatti il ritiro del passaporto e l’obbligo settimanale di presentarsi presso la stessa Corte che ne ha disposto il rilascio.
Dei finora 12 accusati di far parte della cellula che ha operato in Spagna, cinque sono stati già uccisi dalla polizia nella sparatoria di Cambrils, due – tra cui Es Satty – sono morti nell’esplosione avvenuta nel covo di Alcanar, durante la preparazione degli ordigni.
Younes Abouyaaqoub è stato invece ucciso dalla polizia il 21 agosto a Subirats. Quattro persone sono poi già state arrestate, di cui due rilasciate, compreso El Karib.
Un altro accusato, Mohamed Aallaa, di 27 anni, arrestato proprio a Ripoll, era già stato rilasciato in quanto riconosciuto essere solo il titolare dell’Audi A3 nera usata nell’attacco di Cambrils e guidata dal fratello 19enne, Said Aallaa, ucciso dalla polizia insieme ad altri quattro terroristi nella notte tra il 17 e il 18 agosto.
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