Scandalo 1MDB: ex rapper dei Fugees accusato di pressioni per convincere Trump a non indagare
Scandalo 1MDB: ex rapper dei Fugees accusato di pressioni per convincere Trump a non indagare
Sono passati 25 anni anni da quando i Fugees dominavano le classifiche di tutto il mondo con “Killing Me Softly”. Oggi uno dei tre membri del gruppo, Prakazrel “Pras” Michel, è coinvolto in uno dei più clamorosi scandali finanziari degli ultimi anni, che ha già portato alla condanna di un primo ministro.
Il rapper è stato rinviato a giudizio dalle autorità statunitensi per il coinvolgimento in un tentativo di fermare le indagini sul caso del fondo sovrano della Malesia 1MDB, dal quale nel corso dello scorso decennio sarebbero stati sottratti 4,5 miliardi di dollari, spesi in imbarcazioni di lusso, opere d’arte e produzioni hollywoodiane.
Assieme al finanziere latitante Jho Low, Pras avrebbe preso parte a un tentativo di lobbying illecito per spingere l’amministrazione statunitense guidata da Donald Trump a bloccare le indagini a carico dello stesso Low.
Oltre a fermare le indagini sullo scandalo 1MDB, il tentativo di lobbying aveva anche l’obiettivo di convincere l’amministrazione a deportare in Cina un dissidente cinese. Secondo quanto dichiarato dal dipartimento di Giustizia statunitense, le campagne di lobbying, a cui avrebbero preso parte anche altri individui tra cui un importante finanziatore di Trump, sarebbero state guidate da Low e addirittura dal viceministro della Pubblica sicurezza della Repubblica popolare cinese.
Il fondo sovrano della Malesia, noto come 1MDB, nel corso dello scorso decennio è stato al centro di un enorme scandalo finanziario che a luglio 2020 ha portato alla condanna a 12 anni dell’ex primo ministro malese Najib Razak, giudicato colpevole nel primo di una serie di processi che lo vedono imputato per corruzione.
Dalla sua fondazione nel 2009, secondo le autorità statunitensi e malesi, sono stati sottratti a 1MDB circa 4,5 miliardi di dollari (3,7 miliardi di euro). Le autorità malesi stanno ancora tentando di recuperare i fondi mancanti, ricondotti negli ultimi anni agli investimenti più vari, da opere di Monet alla produzione di Wolf of Wall Street, il film del 2013 con Leonardo Di Caprio.
Le nuove accuse sostituiscono quelle già formalizzate nel 2019, quando Low e Pras erano stati accusati di aver tentato di far arrivare milioni di dollari appartenenti a Low alla campagna per la rielezione di Barack Obama nel 2012, nascondendo la reale provenienza del denaro. Pras era stato accusato di aver ricevuto 21,6 milioni di dollari da Low, contribuendo alla campagna elettorale tramite 20 donatori fittizi.
Michel e Low sono anche accusati di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio in relazione alle campagne. Il rapper, arrivato alla notorietà negli anni ’90 con il gruppo dei Fugees che ha lanciato Lauryn Hill e Wyclef Jean, è anche accusato di subornazione di testimone e di associazione a delinquere finalizzata a rendere dichiarazioni false alle banche.
Secondo il dipartimento di Giustizia, Low rischia di scontare una pena da cinque a 10 anni di reclusione per ogni capo d’imputazione, mentre il rapper da cinque a 20 anni per ogni capo d’imputazione.