L’Arabia Saudita impedisce a 3 giornalisti di entrare in Yemen
Fonti saudite hanno dichiarato che il volo, partito da Gibuti con destinazione Sana'a, è stato fermato proprio perché i tre giornalisti della Bbc erano a bordo.
La coalizione araba a guida saudita che combatte in Yemen a sostegno del governo internazionalmente riconosciuto di Abdrabbuh Mansour Hadi ha impedito a un aereo delle Nazioni Unite che trasportava aiuti umanitari di atterrare nella capitale Sana’a perché a bordo vi erano 3 giornalisti della BBC. A riportarlo è stata l’agenzia di stampa Reuters.
Intervenuta nel conflitto nel 2015, la coalizione controlla lo spazio aereo yemenita e può impedire a qualsiasi volo di attraversarlo senza previa autorizzazione.
Fonti saudite hanno dichiarato che il volo, partito da Gibuti con destinazione Sana’a, è stato fermato proprio perché i tre giornalisti della BBC erano a bordo. Un portavoce delle Nazioni Unite ha confermato la notizia.
“La sicurezza dei giornalisti non poteva essere garantita in aree controllate dai ribelli e ha consigliato ai tre giornalisti di viaggiare sui voli commerciali”, ha dichiarato Ahmed Ben Lassoued, portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari in Yemen.
“Questo spiega perché lo Yemen, una delle più grandi crisi umanitarie del mondo, non stia ottenendo abbastanza attenzione da parte dei media internazionali”, ha aggiunto Lassoued.
Una fonte della coalizione ha affermato che il governo di Hadi è l’unico che ha il diritto di rilasciare visti per gli stranieri e che l’ingresso nel paese deve essere effettuato tramite voli commerciali attraverso l’aeroporto di Aden, l’unico sotto il controllo del governo legittimo.
“Le Nazioni Unite non si occupano del trasporto dei giornalisti, tranne di quelli che vogliono nascondere le proprie attività”, ha detto una fonte della coalizione, aggiungendo che l’ONU deve garantire la sicurezza dei giornalisti e assicurarsi di non svolgere alcuna attività che possa metterli in pericolo.
L’organizzazione umanitaria statunitense CARE International ha dichiarato che il suo segretario generale Wolfgang Jamann aveva in programma di volare a Sana’a per organizzare le contromisure per combattere il focolaio di colera che ha già ucciso quasi 1,800 persone da aprile 2017.
“La motivazione umanitaria è l’unico modo per entrare e uscire da Sana’a”, ha dichiarato Wael Ibrahim, direttore della sede yemenita dell’associazione CARE.
Il paese arabo è devastato da una guerra che in due anni ha ucciso più di 10mila persone e causato più di 3 milioni di sfollati.
Al momento lo Yemen sta subendo tre tragedie contemporaneamente: la popolazione è assediata dai combattimenti, la crisi economica ha portato a un aumento vertiginoso del tasso di criminalità e il crollo delle infrastrutture sta causando un’epidemia di colera devastante.
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