I paesi in cui è vietato festeggiare San Valentino e perché
Dall'India alla Malesia, passando per l'Arabia Saudita: in alcune parti del mondo la festa degli innamorati è respinta come un amante indesiderato
San Valentino, inteso come il giorno dedicato agli innamorati, dalle nostre parti è da sempre motivo di diatriba.
C’è chi vi si oppone sostenendo che le dimostrazioni di affetto non devono sottostare ad alcuna ricorrenza, e che la ragione della celebrazione segue scopi puramente commerciali, poi c’è chi invece approfitta dell’occasione per scambiarsi qualche regalo e per trascorrere più tempo con chi ama.
In entrambi i casi c’è la libertà di decidere se festeggiare o meno. Ma ci sono paesi nel mondo dove questa scelta non esiste, e celebrare il 14 febbraio è persino vietato.
Le ragioni dietro al divieto sono di natura politica, religiosa e culturale. E i trasgressori, se sorpresi a festeggiare questa giornata dedicata all’amore, possono andare incontro a severe punizioni.
Pakistan, Malesia, Indonesia, Iran, India, Arabia Saudita e alcune zone della Russia hanno reso illegale la celebrazione di questa tradizione occidentale.
Una settimana fa l’Autorità di regolamentazione delle telecomunicazioni del Pakistan (Pemra) ha ricordato alle stazioni televisive e radiofoniche che le trasmissioni relative al giorno di San Valentino sono vietate nel paese.
Reminder in pursuance of order passed by Hon’ble Islamabad High Court regarding stoppage of promotion of Valentine’s Day on media. pic.twitter.com/AejorEpWp5
— Report PEMRA (@reportpemra) 7 febbraio 2018
L’anno scorso, un tribunale ha deciso di vietare San Valentino nella capitale Islamabad perché si tratterebbe di una festa contraria ai dettami dell’islam.
Il giudice Shaukat Siddiqui dell’Alta corte di Islamabad ha proibito eventi legati al giorno degli innamorati negli uffici e spazi pubblici e ha istruito i media di non promuovere né coprire in alcun modo la ricorrenza.
Gli integralisti islamici e l’estrema destra pakistana considerano San Valentino una volgarità importata dall’Occidente.
La sentenza del tribunale è stata infatti sollecitata da una petizione, presentata dal cittadino Abdul Waheed, che taccia la festività di promuovere l’immoralità, la nudità e l’indecenza con la scusa di diffondere l’amore.
Nel 2016 il presidente pakistano Mamnoon Hussain disse che San Valentino doveva essere evitato perché è una tradizione occidentale che non fa parte della cultura del Pakistan.
In diverse località furono adottate delle misure per evitarne i festeggiamenti, incluso proibire la vendita di biglietti e regali, ma i divieti furono ignorati perché impopolari.
In un sondaggio condotto dal giornale pakistano Dawn sul proprio sito web, pare che oltre l’80 per cento dei lettori abbia concordato con la sentenza dell’Alta corte sul divieto delle celebrazioni.
Ma la questione è controversa. I fanatici delle feste religiose continuano a terrorizzare i giovani che decidono comunque di festeggiare.
Oltre il 60 per cento della popolazione della nazione a maggioranza musulmana ha meno di 30 anni. E molti giovani si ribellano a questa decisione dell’Alta Corte.
Abid Ansari, ventunenne universitario della capitale, ha dichiarato che festeggerà ugualmente “Questa è la mia scelta.”
La contestazione ha portato anche a violente proteste e attacchi.
Nel 2013, l’attivista pakistana per i diritti umani Sabeen Mahmud organizzò la protesta “Pyaar ho jaane do“, lascia che ci sia amore, a Karachi, la città più popolosa del Pakistan, e la quarta nel mondo, contestando un bando sulla celebrazione di San Valentino, quando ancora la sentenza dell’Alta Corte di Islamabad non era stata emessa.
Mahmud ricevette diverse minacce di morte dopo la protesta di quel giorno. E nell’aprile 2015 venne uccisa con dei colpi di pistola da due uomini a bordo di una motocicletta, pochi minuti dopo aver tenuto un discorso sui diritti etnici e politici nella provincia del Belucistan, zona dominata dai separatisti.
In un’intervista dalla prigione, Saad Aziz, il giovane condannato per averla uccisa, ha citato anche l’attivismo di Mahmud per la questione di San Valentino come uno dei motivi per cui fu presa di mira.
Il Pakistan, tuttavia, non è l’unico paese che ha vietato alla persone di celebrare il giorno di San Valentino.
Funzionari e chierici in Indonesia hanno bandito e respinto l’idea del San Valentino sostenendo che non faccia parte della cultura islamica. Credono che la tradizione romantica di questa festa incoraggi il sesso occasionale e che sia in contrasto con le norme culturali della nazione, che è a maggioranza musulmana.
I media locali raccontano di numerose manifestazioni in tutto il paese indirizzate per lo più ai giovani.
L’obiettivo di questi cortei era quello di far capire alle nuove generazioni che Valentine’s Day è solo un concetto occidentalee che “un buon musulmano dice no a San Valentino”.
Il divieto delle celebrazioni del 14 febbraio è stato dichiarato dal più alto consiglio clericale islamico del paese nel 2012, affermando che è in contraddizione con la cultura e gli insegnamenti musulmani.
La polizia nella città di Makassar, sull’isola di Sulawesi, ha saccheggiato negozi che vendevano gadget della festa degli innamorati e sequestrato preservativi facilmente reperibili in gran parte dell’Indonesia, un paese laico la cui ideologia di stato sancisce le diversità religiosa.
Nella capitale indonesiana Giacarta, e in altre parti del paese, i giovani continuano a festeggiare San Valentino nonostante le restrizioni.
La polizia in Malesia il giorno di San Valentino nel 2011 ha fatto irruzione in alcune camere d’albergo per arrestare più di 80 giovani musulmani che cercavano di festeggiare la ricorrenza degli innamorati.
Funzionari religiosi islamici hanno condotto una campagna anti-San Valentino nel 2005, basata sull’idea che la festività è una “trappola” ed è “sinonimo di vizio” che conduce a comportamenti immorali.
Nel frattempo anche l’Arabia Saudita ha aderito all’elenco dei paesi che hanno vietato di celebrare il giorno di San Valentino.
In passato, coloro che volevano festeggiare, si sono trovati a dover comprare rose al mercato nero perché i prezzi per un mazzo di fiori nel mercato legale erano arrivati alle stelle.
In Arabia Saudita, in generale, qualsiasi manifestazione pubblica di affetto è vietata. Uomini e donne sono tenuti a mantenere un comportamento controllato in pubblico, niente effusioni d’amore.
Nel 2012 oltre 140 persone furono arrestate per avere sfidato il divieto.
Diversi partiti politici indiani hanno criticato il concetto del San Valentino affermando che la festività occidentale abbia una cattiva influenza sulla cultura indiana.
L’organizzazione estremista indù chiamata Bajrang Dal ha lanciato un monito all’Orissa, uno stato nella parte orientale dell’India, rivolto ai giovani, che dice di “tenersi lontano” dalla festa di San Valentino.
Tuttavia, non tutti i paesi si oppongono alla celebrazione per motivi religiosi.
Nel 2011 il governo locale della provincia russa di Belgorod ha represso le celebrazioni di San Valentino in nome della “sicurezza spirituale”. Le autorità hanno affermato che “l’atmosfera di queste feste non favorisce la formazione di valori spirituali e morali nella gioventù”.