A San Marino l’aborto è diventato legale
L’aborto non è più reato a San Marino. Oltre il 77 per cento dei sammarinesi ha votato per la depenalizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza. Il 22,7 per cento i contrari. Ora il Consiglio Grande e Generale, il parlamento sammarinese, avrà sei mesi di tempo per scrivere la nuova legge che sostituirà quella del 1865. L’affluenza complessiva ha superato di poco il 41 per cento, media tra il 60,3 per cento dei sammarinesi residenti sul Titano che si sono recati alle urne e del 5,69 per cento (appena 708 votanti) dei sammarinesi residenti all’estero, prevalentemente in Romagna e Marche. “È un risultato che ci soddisfa molto – ha detto Karen Pruccoli, presidente dell’Unione donne sammarinesi che ha promosso il referendum –. È il coronamento di una battaglia iniziata 18 anni fa”.
Fino a ieri, 26 settembre 2021, a San Marino abortire era ancora un crimine punito con il carcere. “Da tre a sei anni per ogni donna che abortisce – recita il codice penale della piccola Repubblica – e per ogni persona che la aiuta e che procura l’aborto”. Le sammarinesi negli anni sono andate all’estero per abortire, solitamente negli ospedali dell’Emilia Romagna. Pochi giorni fa sono stati anche presentati i dati Istat relativi agli anni compresi tra il 2005 e il 2019. In media una ventina di interruzioni di gravidanza negli ospedali delle province di Rimini, Forlì-Cesena e Pesaro-Urbino. Il picco nel 2013 con 30 aborti, 12 nel 2018 e 7 nel 2019.