Uno dei piloti del jet russo abbattuto dalla Turchia è stato salvato
È quanto dichiarato dal ministro della Difesa russo Sergey Shoigu, che ha affermato che il pilota sarebbe sano e salvo nella base aerea russa di Latakia, in Siria
Un pilota dell’aereo russo abbattuto dalla Turchia martedì 24 novembre sarebbe vivo. L’ha dichiarato il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu, aggiungendo che il pilota, che si è paracadutato dal bombardiere SU-24 dopo che l’aereo era stato colpito dalla Turchia, sarebbe sano e salvo nella base aerea russa di Latakia, in Siria.
Anche il delegato russo in Francia Aleksandr Orlov ha confermato che il pilota sarebbe vivo: “Uno dei piloti a bordo è stato ferito dopo essersi paracadutato ed è stato ucciso in un modo barbaro dai jihadisti della zona, l’altro è scappato. Secondo le ultime informazioni, l’esercito siriano sarebbe andato a prenderlo per riportarlo nella base aerea russa”, ha dichiarato Orlov all’emittente radiofonica Europe 1.
Il pilota che sarebbe stato ucciso dai ribelli turcomanni sarà nominato eroe nazionale, secondo quanto dichiarato da Putin all’agenzia di stampa russa Tass.
Non è ancora chiaro se il jet russo si trovasse nello spazio aereo siriano o turco, ma, secondo quanto dichiarato da un funzionario statunitense a Reuters, gli Stati Uniti riterrebbero che l’aereo da guerra sia stato colpito all’interno dello spazio aereo siriano dopo aver fatto però una breve incursione nello spazio aereo turco. Il funzionario statunitense ha anche aggiunto che ciò è stato stimato in base al rilevamento di calore del jet.
Secondo il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, invece, l’aereo sarebbe stato abbattuto nello spazio aereo turco, per poi cadere nel territorio siriano. Erdogan, inoltre, ha aggiunto che alcune parti dell’aereo sarebbero cadute anche in Turchia, ferendo due cittadini turchi.
In seguito all’abbattimento del jet, i russi avevano mandato un elicottero in una missione di soccorso per recuperare i piloti: l’elicottero sarebbe stato però abbattuto dai ribelli turcomanni e il pilota sarebbe morto.
Nonostante quanto accaduto martedì 24 novembre, la Russia ha dichiarato di esser disposta a combattere contro l’Isis cooperando con Stati Uniti, Francia, e anche Turchia.
“Questa coalizione è una possibilità”, ha dichiarato il delegato russo a Parigi Orlov, “Per quanto ci riguarda, siamo pronti ad andare avanti e a colpire gli obiettivi dell’Isis insieme alla Francia, gli Stati Uniti e chiunque si voglia unire alla coalizione”.
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