Russiagate, due uomini chiave della campagna elettorale di Trump accusati di frode fiscale per 30 milioni di dollari
Il procuratore speciale Robert Mueller ha depositato nuove accuse contro l’ex capo della campagna elettorale del presidente Donald Trump, Paul Manafort, e contro il suo partner in affari, Rick Gates
Proseguono le indagini del procuratore speciale Robert Mueller nell’ambito del caso Russiagate.
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Nel dossier di ben 42 pagine emergono 32 nuovi capi d’accusa, che vanno dalla frode fiscale a quella bancaria e 30 milioni di dollari riciclati.
Il procuratore ha infatti depositato nuove accuse contro l’ex capo della campagna elettorale del presidente Donald Trump, Paul Manafort, e contro il suo partner in affari, Rick Gates.
Paul Manafort, che è stato a capo della campagna di The Donald nei mesi chiave di giugno-agosto 2016, e il suo braccio destro Rick Gates sono accusati di cospirazione e “riciclaggio di denaro multimilionario” .
Manafort è accusato di avere evaso le tasse dal 2010 al 2014 e di avere nascosto i conti bancari che possedeva all’estero.
In tutto si tratta di 32 nuovi capi di imputazione che si aggiungono ai 12 capi d’imputazione depositati contro di loro lo scorso ottobre nell’ambito delle indagini sulle interferenze di Mosca nelle presidenziali, e che vanno dalla frode al riciclaggio di denaro.
Tra le 41 pagine del provvedimento di Mueller, si legge che Manafort e Gates tra il 2006 e il 2015 hanno agito come “agenti non registrati di un governo straniero e di partito politici stranieri”, in particolare “del governo e del presidente dell’Ucraina”.
In particolare “Manafort ha riciclato più di 30 milioni di dollari, reddito che è stato nascosto al Dipartimento del Tesoro e al Dipartimento di Giustizia”.