Russiagate, 12 russi sono stati incriminati dal dipartimento di Giusitizia degli Stati Uniti
I russi sono accusati di aver utilizzato e-mail e software specifici per condurre attacchi informatici. L'inchiesta riguarda la presunta intromissione della Russia nelle elezioni del 2016
Il dipartimento di giustizia degli Stati Uniti ha incriminato 12 ufficiali dei servizi segreti russi per aver hackerato il Comitato nazionale democratico nelle elezioni del 2016.
Il vice procuratore generale americano, Rod Rosenstein, ha dichiarato che gli accusati hanno utilizzato e-mail di spear phishing e software specifici per condurre attacchi informatici.
L’inchiesta del consulente speciale Robert Mueller sta indagando la presunta intromissione della Russia nelle elezioni del 2016.
L’inchiesta vede già incriminate 20 persone e 3 società.
Secondo quanto dichiarato dall’accusa, gli ufficiali dei servizi segreti russi hanno dato inizio ai loro attacchi informatici nel marzo 2016.
L’obiettivo era hackerare gli account di posta elettronica dei volontari e dei funzionari della campagna presidenziale di Hillary Clinton.
Il vice procuratore generale ha dichiarato che gli imputati hanno lavorato per due unità del servizio di intelligence russo, il GRU.
I presunti cospiratori si sarebbero infiltrati nella rete di computer del Comitato per il Congresso Democratico e del Comitato Nazionale Democratico per la Campagna.
“Gli imputati hanno sorvegliato segretamente i computer, inserito centinaia di file contenenti virus e rubato diverse email e altri documenti” contenuti nei dispositivi hackerati.
Il vice procuratore Rosenstein ha dichiarato che gli accusati hanno creato profili online falsi, tra cui “DCLeaks” e “Guccifer 2.0”.
Le identità così create sono state usate per rubare migliaia di e-mail e altri documenti a partire da giugno 2016.
“Sappiamo che l’obiettivo dei cospiratori era avere un impatto sulle elezioni. Qual è l’impatto che possono avere avuto, quale potrebbe essere stata la loro motivazione è ancora poco chiaro, ma non è questo che ci interessa”, ha spiegato il vice procuratore Rosenstein.
Il vice procuratore generale ha fatto sapere di aver informato il presidente Donald Trump sulle accuse contro i 12 funzionari russi all’inizio della settimana.
Trump, che al momento si trova nel Regno Unito, ha più volte respinto l’inchiesta deifnendola una “caccia alle streghe”.