Russiagate, il genero di Trump ha nascosto informazioni alla Commissione d’inchiesta del Senato
All'appello mancherebbero alcune mail scambiate con membri del team di Donald Trump su WikiLeaks e contatti con personaggi vicini al Cremlino
Nel corso della campagna elettorale per le presidenziali del 2016 Jared Kushner, genero e stretto collaboratore di Donald Trump, ha scambiato email riguardanti WikiLeaks e relazioni con la Russia con altri membri del team dell’attuale presidente statunitense, ma non ha fornito questi documenti alla Commissione giudiziaria del Senato che sta indagando sul cosiddetto Russiagate.
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Secondo i senatori a capo dell’inchiesta, i documenti forniti da Abbe Lowell, l’avvocato di Kushner, sarebbero “incompleti” e all’appello ne mancherebbero alcuni “di cui si è a conoscenza dell’esistenza.”
Tra questi vi sono messaggi relativi a informazioni condivise da WikiLeaks, inviti a cena e “aperture di scorciatoie” per entrare in contatto con alcuni personaggi vicini al Cremlino.
Lowell ha respinto le accuse: “Il signor Kushner e io abbiamo risposto a tutte le richieste. Abbiamo consegnato alla Commissione giudiziaria tutti i documenti rilevanti che hanno a che fare con le telefonate, i contatti o gli incontri che il signor Kushner ha avuto nel periodo tra la campagna elettorale e le settimane precedenti l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Inoltre abbiamo detto ai membri della Commissione di essere disponibili per ulteriori chiarimenti.”
La Commissione giudiziaria del Senato statunitense è solo uno dei vari inquirenti che sta conducendo indagini sulle sospette interferenze russe nelle elezioni presidenziali del 2016, vinte dal candidato repubblicano Donald Trump.
A luglio, nel corso di una sua testimonianza di fronte al Senato, Jared Kushner aveva confermato di aver incontrato rappresentanti russi durante la campagna elettorale dell’anno scorso ma aveva negato complotti nei confronti della candidata democratica, Hillary Clinton: “Tutte le mie azioni sono state corrette e sono avvenute nel normale corso di una campagna elettorale molto particolare”, aveva detto il genero di Trump ai giornalisti dopo due ore di audizione a porte chiuse davanti al Senato statunitense. “Non sono colluso con i russi, né conosco nessuno che abbia partecipato alla campagna elettorale che lo sia.”
Pochi giorni fa si è diffusa la notizia sui contatti diretti di Donald Trump Jr, figlio maggiore del presidente degli Stati Uniti, con WikiLeaks, l’organizzazione fondata dall’australiano Julian Assange che diffonde in rete documenti segreti, nelle fasi finali della campagna per le elezioni presidenziali del 2016.