Stretta di Mosca sull’informazione: vietati Facebook e Twitter. 15 anni di carcere “a chi diffonde fake news”
L’ente regolatore delle Telecomunicazioni in Russia, Roskomnadzor, ha ordinato il blocco di Facebook e Twitter, accusando i social network di “discriminare” i media russi. La mossa arriva al termine di una settimana in cui la battaglia tra Europa e Russia si è giocata anche sui social: Facebook e Instagram infatti hanno rimosso Russia Today e Sputnik dai servizi offerti nei Paesi dell’Unione Europea e nel Regno Unito, provocando la reazione dell’ente regolatore russo.
Ma Roskomnadzor aveva già annunciato un blocco parziale di Facebook la scorsa settimana, accusando il social network di aver violato “i diritti e le libertà dei cittadini russi”. Nick Clegg, presidente del dipartimento per gli affari globali di Meta, la società che controlla i social di Mark Zuckerberg, ha dichiarato che la decisione taglierà fuori “milioni di normali utenti russi”, dall’informazione affidabile e impedirà loro di comunicare con amici e parenti, censurando di fatto la loro possibilità di esprimersi.
“Continueremo a fare tutto quello che è i nostro potere per ripristinare i nostri servizi affinché le persone possano esprimersi in sicurezza e liberamente e organizzarsi per agire“, ha dichiarato Clegg. Insieme al blocco dei social network il Cremlino ha approvato una legge che impone fino a 15 anni di prigione a chi diffonde “notizie false” sulla guerra russa in Ucraina: un provvedimento che ha spinto diversi media internazionali, tra cui Bloomberg e BBC, a ritirare i propri giornalisti dal Paese. La Cnn ha dichiarato che interromperà le trasmissioni in Russia.
Sulla base dell’accusa di diffondere fake news sul conflitto in corso, sono stati bloccati anche gli accessi ai siti di Bbc News, Deutsche Welle, Voice of America, Radio Free Europe/Radio Liberty e il sito lettone Me.