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Home » Esteri

Russia, Fox News: “il giornalista del Wsj Evan Gershkovich, condannato a 16 anni, sarà liberato in uno scambio di prigionieri con gli Usa”

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Tra Russia e Stati Uniti dovrebbe aver luogo uno scambio di prigionieri di alto profilo, in cui dovrebbe essere coinvolto anche il giornalista del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, detenuto in Russia dal 29 marzo 2023 e condannato lo scorso mese a 16 anni di carcere per spionaggio, un’accusa sempre respinta al mittente dal 32enne di New York.

L’indiscrezione è stata pubblicata per la prima volta ieri sera dall’emittente statunitense Fox News, che cita la corrispondente per gli affari della sicurezza nazionale Jennifer Griffin, secondo cui Gershkovich potrebbe tornare negli Usa già oggi in quello che sarebbe il più grande scambio di prigionieri tra Russia e Stati Uniti dai tempi della Guerra Fredda.

L’accordo, secondo l’emittente, prevederebbe il rimpatrio in Russia di alcuni detenuti selezionati dal Cremlino, mentre fonti ucraine parlano anche del coinvolgimento dell’oppositore russo Vladimir Kara-Murza e dell’ex marine statunitense Paul Whelan.

Il Cremlino ha rifiutato di commentare le indiscrezioni circolate sulla stampa statunitense. “Non ho ancora alcun commento da fare su questo argomento”, ha detto oggi in conferenza stampa il portavoce del governo russo Dmitri Peskov. Nei giorni scorsi però, secondo i loro parenti e l’ong Public Monitoring Commission, diversi oppositori russi incarcerati erano stati trasferiti in località sconosciute, tra cui i politici Vladimir Kara-Murza e Ilya Yashin; la giornalista Maria Ponomarenko; l’attivista per i diritti umani Oleg Orlov; gli ex collaboratori di Navalny, Lilia Chanysheva e Ksenia Fadeyeva; l’artista pacifista Sasha Skochilenko; e il 19enne con doppia cittadinanza russo-tedesca, Kevin Lik.

Il caso Gershkovich
Il 32enne corrispondente del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, accreditato presso il ministero degli Esteri di Mosca per lavorare in Russia come giornalista, era stato arrestato dal Servizio di sicurezza federale nel marzo dello scorso anno mentre realizzava un reportage nella città di Ekaterinburg, nella regione dei monti Urali. Le autorità locali sostengono che Gershkovich sia una spia e che stesse tentando di raccogliere informazioni sulla società JSC NPK Uralvagonzavod, il maggior produttore russo di carri armati. L’azienda fa parte del gruppo Rostec ed è stata sottoposta a sanzioni dagli Stati Uniti.

A fine marzo, il portavoce del Cremlino Peskov aveva aperto alla possibile liberazione di Gershkovich nell’ambito di uno scambio di prigionieri. Era stato lo stesso Putin in realtà, durante una lunga intervista concessa a febbraio all’ex conduttore di Fox News Tucker Carlson, a ventilare questa possibilità, paventando un accordo con gli Usa. Gershkovich, aveva detto Putin senza fornire alcuna prova,“lavorava per i servizi segreti statunitensi e per alcune altre agenzie”. Da allora, la Casa bianca ha rifiutato di commentare le dichiarazioni del leader russo, ribadendo che “Evan Gershkovich non avrebbe mai dovuto essere arrestato”

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